La scuola del futuro (aprile 2021)
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5 aprile 2021
LA
SCUOLA DEL FUTURO di Franco Fabris
Dopo circa un mese di
dad (didattica a distanza) per tutti gli ordini di scuola, si torna in classe
per sperare di rimanervi fino al termine di quest’anno scolastico giunto,
ormai, nella fase finale, quella più importante e decisiva soprattutto per gli
studenti che si troveranno ad affrontare gli esami di stato della scuola
secondaria di primo e secondo grado. Molti studenti, nelle zone arancione,
ritorneranno in classe al 50 per cento, soprattutto quelli della scuola
secondaria di secondo grado, con la speranza che da un momento all’altro non si
torni più ad essere “ostaggi” della dad nella clausura domestica. Per gli
studenti che si trovano in zona rossa, invece, la speranza è quella di
approdare in zona arancione e frequentare regolarmente la scuola da metà
aprile, cosa che dipende, comunque, dall’andamento dei contagi, andamento per
certi versi molto simile nei dati e nei numeri a quello dello scorso anno. Da
parte degli studenti e anche dei docenti c’è, comunque, un desiderio di scuola
che, per gli alunni che sono in presenza, sembra quasi un privilegio. Sin dai
tempi di Socrate, filosofo greco del V secolo a.c. l’educazione è vista come
una relazione tra due persone che in ambito scolastico diventa una relazione
tra docente e discente minata oggi dalla dad vista per lo più come una
relazione tra uno studente e una macchina. Ecco che la pandemia, oltre a
mettere in primo piano gli aspetti negativi della dad, ha messo in evidenzia
anche nuovi approcci all’insegnamento da cui partire per pensare a costruire la
scuola del futuro che deve avere sempre come obiettivo principale quello della
relazione tra docente e discente. La didattica attraverso il computer, quella
che da un anno a questa parte sta caratterizzando le mattinate degli studenti a
casa, non dovrà essere una fotocopia di quella che viene svolta in aula, ma si
dovrà avere il coraggio di sperimentare nuovi metodi che riescano a mantenere
alta l’attenzione e la partecipazione degli studenti. Prima o poi questo
periodo di dad terminerà e si tornerà alla scuola in presenza per tutti. In
quel momento l’occasione sarà quella di ripartire dall’esperienza maturata con
le nuove tecnologie per offrire agli studenti concetti e programmi utilizzando,
a volte, proprio gli strumenti che i ragazzi utilizzano nella loro quotidianità.
Il tutto alternato, ovviamente, con momenti in cui il docente spiega il nucleo
fondante della lezione e delle nozioni. Riavvicinare gli studenti alla scuola, inteso
come luogo in cui si formano anche cittadini responsabili del futuro, è una
scommessa che bisogna assolutamente vincere.
Franco Fabris
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