Desenzano (Bs) - Villa Romana
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Desenzano del Garda è famosa
in Italia e nel mondo per essena uno dei maggiori centri turistici del lago di
Garda. Ma è anche una città con una grandissima storia, le cui origini
risalgono all’epoca romana e che si sono protratte fino al medioevo, quando la
città è stata sede vescovile dell’eresia catara, che tra il XII° e XIII° era
diffusa attorno al Garda.
Uno dei monumenti più importanti
della città è il sito archeologico della villa romana, indubbiamente una delle
più importanti testimonianze di ville romane nel nord Italia.
La villa era certamente
situata in una posizione ambientale e paesaggistica eccellente.
Era situata a ridosso dell’antica
via Gallica, che univa Bergamo (Bergomun), Brescia (Brixia) e Verona, seguendo
nella zona il Garda meridionale.
Ai tempi la villa si
affacciava direttamente sul lago e aveva una superficie totale di 11.000 mq
circa.
La sua costruzione risale al
I° secolo A.C. ma il suo sviluppo costruttivo ha avuto varie fasi nel tempo.
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Quello che ai giorni odierni è
visibile e possiamo visitare, risale al IV° secolo D.C., epoca in cui il
complesso architettonico è stato riorganizzato nella sua struttura con la
suddivisione in diverse importanti aree: una zona di rappresentanza e
parzialmente residenziale (forse per ospiti di riguardo), un settore
interamente residenziale e una terza area residenziale e termale, del resto
sappiamo che in epoca romana le zone termali nelle ville erano un elemento
fondamentale.
Non è certa l’identità dei
proprietari, alcuni studi storici ipotizzano che attorno al 350 d.C. la villa fosse
di proprietà del fratello dell’imperatore Magnenzio, Flavius Magnus Decentius
(da cui sembrerebbe derivare il nome della città di Desenzano).
Attualmente il sito è di
proprietà dello Stato, gestito Polo Musela Regionale della Lombardia, organo
assoggettato al MIBAC.
Il sito è visitato ogni anno da migliaia di turisti, molti ovviamente sono villeggianti che trascorrono periodi di vacanza sul lago, ma altrettanti sono visitatori che raggiungono la cittadina gardesana appositamente per visitare questo sito di grande nellezza storica, culturale e architettonica.
I resti della villa sono stati
scoperti negli anni ’20 del secolo scorso e hanno subito messo in rilievo un
complesso di pavimentazioni a mosaico di grande bellezza.
La villa aveva al suo interno
ampi spazi di verde.
Nell’Antiquarium della villa possiamo trovare la biglietteria, uno spazio multimediale e diverse sale espositive che racchiudono importanti reperti rinvenuti negli scavi.
In una sala si possono ammirare delle vetrine che espongono manufatti ceramici da cucina come tegami e olle e da tavola come piatti e coppe, oltre a numerose lucerne e vari utensili in bronzo.
In una seconda sala è esposta
una importante collezione di statue. Quello della villa romana di Desenzano
sembrerebbe essere il più ricco complesso di sculture statuarie per un edificio
privato di epoca romana dell’Italia settentrionale.
Queste statue sono datate II° secolo d.C. e potrebbero essere state utilizzate fino al IV° secolo.
Tra i numerosi frammenti scultorei esposti possiamo notare alcune statue raffiguranti Dioniso, Eracle, quelle di un fanciullo e un ritratto maschile.
Tra i reperti possiamo ammirare un’eccezionale coppa in vetro con incisa una scienza di carattere religioso, che rappresenta la triplice negazione di Pietro, la coppa risale al IV° secolo d.C.
Nella
sala successiva sono esposti dei grandi pannelli con la ricostruzione di una
parete dipinta del terzo settore della villa, raffigurante ampie face verticali
con temi di fiori, frutta e foglie.
Una
vetrina è presentato un grande frammento di pittura che rappresenta scene di
una vendemmia.
Questi
reperti simboleggiano che nella villa l’ornato e le decorazioni si
richiamassero al paesaggio in cui era inserito il complesso architettonico e le
attività che si svolgevano nel “fundus” della villa, sita in un’area che già a
quei tempi era vocata alla coltivazione della vite e dell’ulivo.
Sempre
nelle vetrine di questa sala è esposta una collezione di antiche monete rivenute
nel corso degli scavi, nonché numerosi oggetti vari, o meglio accessori
relativi all’abbigliamento dell’epoca.
STATUA DI ERACLE (ERCOLE)
E' una scultura in marmo bianco della seconda metà II secolo d.C. E' stata ricomposta da cinque frammenti che inizialmente erano ritenuti
parti di statue diverse.
L'eroe è rappresentato nudo, con la testa e le spalle
ricoperte dalla leontè (la pelle del leone Nemeo, con la quale Ercole si adornò
dopo averlo ucciso nella sua prima "fatica") annodata sul petto e
regge, con la mano destra, una cornucopia ( corno dell'abbondanza).
La statua che come abbiamo detto è databile circa alla metà del II secolo d.C.,
faceva parte di uno dei più ricchi complessi di sculture di edifici privati di
età romana presenti in Italia settentrionale e, insieme alle altre effigi esposte nella villa, dovette adornare per ben due secoli uno dei
giardini della villa: quello aperto alla visita degli ospiti (il peristilio) o
quello riservato al proprietario e alla sua famiglia (viridarium).
AFFRESCO PARIETALE A MOTIVO FLOREALE
I frammenti pittorici di questo affresco sono stati ricomposti nei pannelli sono stati
rinvenuti sopra di un pavimento a mosaico,utilizzati come vespaio fra
questo e la sovrastante pavimentazione.
Presentano uno zoccolo nero con un meandro
policromo sovradipinto e, al di sopra, pannelli monocromi gialli e rossi,
incorniciati da sottili motivi decorativi e separati da fasce di fiori e frutta
con piccoli uccelli.
La parte che non è esposta nelle sale è conservata nell'area archeologica, nel suo alloggiamento originale insieme al mosaico pavimentale a motivo
geometrico bianco e nero.