"Trompe-l'oeil à Martignac" di Monica Menzogni e Danilo Nucci
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TROMPE-L’OEIL
À MARTIGNAC
di Monica Menzogni e Danilo Nucci
Edito da Swanbook Edizioni
ISBN 979-12-80357-24-3
€ 12,00
recensione di Aurelio Armio
Affezionatissimi lettori dell’Astrolabio,
oggi parliamo del secondo libro edito da Swanbook, scritto dalla consolidata,
artisticamente parlando, coppia di autori toscani formata Monica Menzogni e
Danilo Nucci. Il libro di cui parleremo ha come
titolo “Trompe-l’oeil à Martignac”, un giallo anche in questo caso ambientato
nella provincia francese negli anni ’50.
In realtà dovremmo considerare questo romanzo
come un’opera prima perché la sua stesura è precedente a quella di “Dieci
giorni a Ronchecourt”, poi per un bizzarro gioco del destino è stato pubblicato
dopo.
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Ci troviamo quindi a parlare di quello
che può essere definito un prequel, dove una volta di più si evidenzia il
grande affiatamento dei due autori che, seppur con due stili di scrittura
decisamente diversi, riescono a fondersi per dare vita anche in questo libro ad
una trama assolutamente intrigante e coinvolgente.
I protagonisti sono sempre Petunia
Désétoiles, pittrice un po’ naif e anche maldestra, e il commissario Gérard
Leroux, integerrimo, a volte burbero ma che spesso si affida alle intuizioni
istintive dell’amica, che compensano il suo metodo investigativo di poliziotto
scrupoloso.
Chi conosce i due autori ci mette un
nanosecondo a immedesimarli nei loro personaggi, a volte sembra che siano
proprio loro i due eroi della vicenda, anziché essere i genitori letterari dei due
protagonisti.
Saper scrivere a quattro mani come
sanno fare Monica e Danilo non è solo un “banale” rapporto tra due autori che
collaborano, ma è la chiara testimonianza di un importante rapporto di amicizia
che va ben oltre il creare racconti gialli. Grandi amici sicuramente, ex
colleghi di lavoro, esperienze teatrali condivise hanno creato questa simbiosi
artistica che ha partorito la “strana coppia” Petunia & Gérard.
Ma parliamo del libro, lo facciamo
brevemente, non vogliamo togliervi il gusto della lettura.
Come dicevamo anche questa storia è
ambientata nella provincia francese negli anni ’50, quando ancora non solo la
Francia, ma tutta l’Europa deve risollevarsi dalla tragedia della guerra e, in
parte, questo clima di rinascita sembra anche contaminare tutta la vicenda.
I delitti sui quali indagano i nostri
investigatori vengono perpetrati nel mondo della moda, ma, esattamente come
recita il titolo del libro (Trompe-l’oeil…), quello che sembra non è.
Esattamente come in un dipinto
trompe-l’oeil in cui la rappresentazione tende a una concretezza tale da
generare l'illusione del reale, anche i fatti che si susseguono vanno ben oltre
l’evidenza.
Come sempre grazie all’abituale
concretezza di Leroux e alle intuizioni, a volte strane, di Petunia, la
soluzione dell’intricata vicenda viene trovata, scoprendo che dietro al mondo
della moda si celano ben altri segreti che coinvolgono il passato dei
protagonisti della storia: rancori famigliari? Tradimenti? Amori?
Ma spetta a voi lettori scoprire di
cosa si tratta: di concreto e tangibile ci sono le morti di un importantissimo
stilista, del suo più stretto assistente e del patriarca di una ricca famiglia
della borghesia francese, il resto è tutto misterioso.
Petunia e Leroux riusciranno a
dipanare l’aggrovigliata matassa con il solo aiuto della loro perspicacia e
intuitività, non disponendo dei mezzi investigativi chesi hanno a disposizione nel nostro secolo chi
indaga, loro interrogano i sospettati e i testimoni, raccolgono informazioni,
scavano nel passato scartabellando documenti e pagine di giornale, e
soprattutto osservano con un’insistenza quasi maniacale tutte le scene dei
crimini, ma non solo, prestano anche molta attenzione nell’osservare le case dei
sospettati.
Insomma, qualcuno dirà che non ho
detto nulla sul racconto, ma è giusto così: che gusto c’è a sapere di più?
Non vi resta che acquistare il libro.