"Il silenzio dentro": l'atteso libro inchiesta della giornalista Francesca Ghezzani
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26 settembre 2025
Redazionale
“Il silenzio dentro”: prossimamente nelle librerie l’atteso libro inchiesta di Francesca Ghezzani.
È finalmente andato in stampa l’atteso libro inchiesta della giornalista Francesca Ghezzani sulla situazione carceraria in Italia.
“Il silenzio dentro (Quando raccontare diventa un atto di giustizia)”, edito da Swanbook sarà disponibile dal 15 ottobre p.v.
L’opera, frutto di un importante lavoro di inchiesta giornalistica sviluppato da Francesca Ghezzani, fotografa alla perfezione la situazione e la vita dentro le carceri italiane e quello che devo poi affrontare coloro che, una volta scontata la pena, si ritrovano a dover ricostruirsi una vita fuori dal carcere.
Il libro contiene numerose interviste a giudici e magistrati, dirigenti ed ex dirigenti carcerari, responsabili di associazioni che operano all’interno delle carceri o di supporto agli ex-carcerati, e ancora ex-carcerati e personale di custodia.

Nessuno dei protagonisti della vita carceraria è stato dimenticato da Francesca nell’analizzare la situazione reale che non riguarda solamente i detenuti, ma coinvolge il personale di custodia che deve svolgere un ruolo importante. Particolare attenzione è stata riservata alle detenute madri e a come gestire al meglio i loro figli che possono convivere con le loro madri.
Una panoramica globale su un mondo parallelo che esiste affiancando la nostra realtà quotidiana, ma che spesso non ci rendiamo conto che esista.
Questo libro è nato prima di tutto dalle riflessioni personali di una giornalista che è abituata anche per lavoro ad analizzare a 360° tutto quanto riguarda il vivere sociale, il quotidiano ed i suoi problemi.
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Ma chi è Francesca Ghezzani?
Solo conoscendo qualcosa di lei, capiremo meglio il perché di questo libro di narrativa d’inchiesta.
Francesca Ghezzani è giornalista, autrice e conduttrice televisiva e radiofonica, una lurea in Scienze Linguistiche e Tecniche dell’Informazione e della Comunicazione a cui fa seguito un corso di Specializzazione in Tecniche di Produzione nell’Audiovisivo e nel Multimediale. Alla ultraventennale professione nel giornalismo televisivo affianca collaborazioni radiofoniche con testate nazionali. Parallelamente, ha collaborato con istituti in qualità di docente di comunicazione ed eventi ed è annoverata tra i contributors di diverse pubblicazioni editoriali dedicate al giornalismo e al sociale.
Nel dicembre 2022 all’8^ edizione della kermesse “Storie di Donne. Premio Eccellenze in Rosa” si aggiudica il premio per la Categoria Donna & Informazione TV. Nel maggio 2024 riceve il Premio “Donna Territorio e Cultura 2024” per la sezione Giornalismo d’Approfondimento all’interno del premio artistico e letterario ideato e promosso dall’Associazione Culturale Swanbook. Ad aprile 2025 riceve il Premio Eccellenza alla Carriera per volere della Giuria del Premio Letterario Internazionale Omaggio a Pasolini e a maggio dello stesso anno viene premiata a Minori con il riconoscimento “MarediCosta comunicazione”.
È tra i soci fondatori dell’Associazione “Constructive Network -APS” insieme ad Assunta Corbo che ha scritto la prefazione del libro.

Per capire meglio e illustrare meglio quelli che sono i contenuti del “Il silenzio dentro”, mi affido alla presentazione che Francesca Ghezzani fa per questo suo importante debutto editoriale:
«Che valore ha la libertà? Ce lo siamo mai chiesti davvero prima del lockdown? E se lo è mai domandato chi oggi sta scontando una condanna dietro le sbarre un attimo prima di compiere il reato?
Se, come previsto dall’art. 27 della Costituzione, tendere alla rieducazione del carcerato è l’obiettivo della pena, dietro a ogni azione compiuta, per quanto illecita, ci sono storie che meritano di essere ascoltate, perché cittadinanza e partecipazione rappresentano un reale bisogno anche all’interno delle mura di un penitenziario.
“Non fatemi vedere i vostri palazzi ma le vostre carceri, poiché è da esse che si misura il grado di civiltà di una Nazione” affermava il padre dell’Illuminismo Voltaire secoli fa e, ancora oggi, è doveroso interrogarsi sulle condizioni delle prigioni, spesso alle prese con carenza di personale, sovraffollamento, casi di suicidio tra i detenuti e persino nel Corpo di Polizia Penitenziaria, con un anno 2024 che ci ha lasciato in eredità drammatici record.
Cosa fare, allora, senza cadere nella retorica del buonismo e ben sapendo che non tutti sono pronti a riabilitarsi o desiderano farlo, affinché la giustizia faccia il suo corso e chi si è macchiato di un reato e voglia ricucire gli strappi possa contare su un concreto reinserimento che lo tenga lontano da recidive al termine della pena e si salvi? Come agire affinché la ritrovata libertà non faccia più paura della stessa prigione e non si torni a essere un pericolo per sé stessi e la sicurezza sociale? Come far sì che la detenzione, se volta a un processo di rieducazione, sia un investimento per i detenuti e una garanzia per la società?
Questo libro è un viaggio dentro e fuori i penitenziari per raccogliere, attraverso decine di interviste, le testimonianze di carcerati, ex detenuti oggi reinseriti nel tessuto sociale e nomi autorevoli del panorama istituzionale e associazionistico, esperti di criminologia e psichiatria forense, giornalisti e addetti alla comunicazione, esponenti del clero, sociologi, senza tralasciare i concetti di finanza e imprenditoria sociali, economia carceraria e circolare, upcycling presenti all’interno del sistema penitenziario e il delicato rapporto, sempre più sfidante e attuale, tra giustizia penale e intelligenza artificiale.
Un approccio costruttivo a un problema enorme, che non riguarda solo chi è in cella.»
Come detto in precedenza, la prefazione del libro è opera di Assunta Corbo, che nel 2019 ha fondato con altri colleghi Constructive Network, un network di professionisti dell’informazione e della comunicazione, di cui è confondatrice anche Francesca Ghezzani impegnati nella divulgazione del giornalismo costruttivo. È direttrice responsabile di «News48», magazine indipendente e non profit, che ospita articoli di giornalismo costruttivo e delle soluzioni.
La postfazione è invece opera di Claudio Ardigò, critico letterario, da anni attivo nel volontariato nelle carceri. Curatore della Fiera del Libro di Cremona. Più volte giurato nei più importanti premi letterari nazionali tra cui Campiello, Bancarella, Nebbia Gialla. Premiato nel 2024 a Pesaro Città della Cultura 2024 per la Critica Letteraria.
Per chi volesse prenotare una copia del libro in prevendita, l’editore Swanbook concede uno sconto del 20% sul prezzo di copertina.
Il libro si può richiedere al link: