Anita: "Avrei voluto portarti sulla luna, ma...
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18/02/2021
AMORE E FORZA, I DUE
PROTAGONISTI DI “AVREI VOLUTO PORTARTI SULLA LUNA, MA HO TROVATO POSTO SOLO AL
LAGO” DELLA SCRITTRICE ANITA
Di Francesca Ghezzani
Classe 1988, genovese, un’anima
dolce e sensibile che si è affidata alla scrittura per riuscire ad affrontare
paure e fragilità. Potremmo riassumere così Anita, nome di fantasia che le ha
permesso di liberarsi dalla convinzione di essere sbagliata, riconquistando sé
stessa.
“Avrei voluto portarti sulla
luna, ma ho trovato posto solo al lago” segna il suo esordio letterario, una
storia dalla grande carica emotiva in cui il lettore, come se fosse preso per
mano dalla protagonista, compie al suo fianco un viaggio in un amore
drammaticamente meraviglioso.
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Anita, come definiresti la tua creatura letteraria, la tua figlia di
carta?
Sì, una meravigliosa e fantastica
figlia di carta che mi sta regalando solo soddisfazioni, che mi ha messo
davanti a ostacoli che pensavo insuperabili, dimostrando a me stessa di poterli
affrontare, regalandomi autostima e deliziandomi con un po' di orgoglio nei
confronti di me stessa.
Qual è il pregio e quale il difetto che trovi nelle tue pagine?
Pregio e difetto penso siano racchiusi nella stessa motivazione.
Il pregio del libro è stata la voglia di urlare per far ascoltare la mia
voce, per farmi conoscere sotto altri aspetti, portando così il lettore a
empatizzare con l’opera senza difficoltà, potendosi confrontare in questo modo
direttamente con i miei sentimenti. Il difetto è stato dettato
dall’inesperienza e dall’essere stata travolta dalla mia emotività, fattori che
mi hanno portata a trascurare un po' la parte strutturale del testo.
Se oggi Anita riscrivesse la storia, cambierebbe qualcosa in nome di
quella rinascita che ha provato?
Assolutamente sì, la cosa che attualmente mi dispiace è non avere avuto
il coraggio di dare alla mia opera il vero nome, nascondendomi dietro a
sciocche paure e insicurezze, sono molto orgogliosa del lavoro fatto, quindi
avrei dovuto dargli più importanza valorizzandomi.
Il titolo Avrei voluto portarti
sulla luna, ma ho trovato posto solo al lago lascia presagire la volontà di
fare qualcosa ma senza esserci riusciti, accontentandosi di una occasione di
ripiego. Trovi anche nel tuo vissuto qualche scelta o forzatura analoghe?
Al momento mi ritengo fortunata, la mia vita sta prendendo una direzione
inaspettata, ma decisamente molto interessante, sto crescendo come essere
umano, prendo giorno dopo giorno consapevolezza di chi sono, un cambiamento che
mi sta portando grandissime soddisfazioni, mi auguro di poter continuare così.
Un’ultima curiosità: sei una persona che si definisce “dalla lacrima
facile”, ma anche con un sorriso solare e dolcissimo. Qual è l’ultimo libro che
ti ha fatta sorridere/ridere? E l’ultimo che ti ha fatta commuovere/piangere?
I libri che mi hanno commosso sono moltissimi, il primo che mi viene in
mente è “Amore” di Inoue Yasushi, per quanto riguarda il sorridere li posso
contare sulle dita di una mano e ne avanzerebbero, sicuramente quello
dell’autore Giuseppe Culicchia “Essere Nanni Moretti”.