"La Rocca di Romanengo": dove il maggio dei libri è di casa!
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11 giugno 2025
La “Rocca di Romanengo”: dove il “Maggio dei Libri” è di casa!
(di Debora Alberti)
Da poche settimane ci siamo lasciati alle spalle il mese di maggio, un mese importante dal punto di vista culturale, dedicato ai libri. Dalle presentazioni, alle rassegne, alle premiazioni, ai saloni, agli incontri con gli autori, in biblioteche, teatri e location antiche: “Il Maggio dei Libri” per l’appunto.
Un appuntamento importante in ogni parte d’Italia che ha visto come protagonisti libri, autori, lettori, nonché gli entusiasti e gli amanti della cultura che hanno un occhio di riguardo anche ai luoghi, spesso location cariche di storia, in cui molti eventi si svolgono.
Una di queste location è la Rocca di Romanengo che per tre sabati consecutivi ha ospitato presentazione di opera scritte da autori della zona, anche perché è fondamentale che le piccole realtà locali siano le prime a dare risalto a chi ha la passione e il dono di creare, usando non solo le parole, ma anche i cultori di altre discipline artistiche e artigianali.
Romanengo è un borgo del cremasco, nel cuore della Pianura Padana, un territorio ricco di storia che nei mesi più freddi si nasconde sotto la nebbia e al grigio, proprio quel luogo comune che tutta Italia usa per descrivere questa zona e in genere tutta la Pianura Padana.
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Ma qui, oltre alla nebbia, per il visitatore di sorprese ce ne sono tante. Come dicevamo, Romanengo si trova poco lontano da Crema e a pochi chilometri da Soncino dove c’è uno dei Castelli più belli del territorio. Soncino è una città fortificata fra le più importanti nel periodo delle Signorie, soprattutto perché rappresentava un collegamento indispensabile per l’approvvigionamento idrico della città di Cremona, ragione che fu alla base del rafforzamento di molti borghi.
Consultando i testi storici possiamo datare la nascita del Castello di Romanengo attorno al 1192, sostruzione che però oggi non esiste più interamente, della sua storia lunga secoli è ricordata da ciò che resta della Rocca. Oltre alla parte visibile a tutti, c’è il Pianalto, dove un tempo era collocata tutta la struttura medievale.
La superficie esterna, anticamente era occupata da argini, fossi e massicciate è libera, anche se gli argini sono stati spianati e i fossi interrati almeno da due secoli.

Vicino al terrapieno, negli anni Ottanta, è stato costruito l’edificio scolastico e una scala esterna situata accanto allo stabile porta proprio allo spalto dove si ergeva il Castello.
La Rocca è stata ristrutturata alla fine del primo decennio degli anni 2000, dopo che alla fine del Novecento ci sono stati cedimenti abbastanza importanti. La struttura riportata a nuovo splendore ha dato così un’impronta diversa al paese, rivalutando tanto la sua storia passata ma anche recente, infatti da qualche mese è cominciata anche la ristrutturazione della cascina accanto alla Rocca, dove una volta terminati i lavori, si insedierà la nuova sede della Biblioteca comunale.

Non è da escludere che durante i lavori di restauro potranno esserci nuove scoperte e sarà nostro impegno tenervi aggiornati, perché ogni nuovo tassello storico possa portare agli abitanti e non solo, della conoscenza in più sul passato del paese.
In attesa di tutto ciò ci godiamo le rievocazioni storiche organizzate grazie all’impegno della Pro Loco, del Comune e dell’Ecomuseo che ha la propria sede alla Rocca dove all’interno della sala conferenze si possono consultare i tabelloni con tutti i passaggi storici e le testimonianze legate ai restauri.
Gli spettacoli medievali si svolgono da sette anni la seconda domenica del mese di ottobre (la domenica dopo la sagra del paese) e grazie alle persone che ne sono protagoniste è garantita un’atmosfera accogliente ed evocativa.
Vorrei segnalare anche che sabato 5 luglio per le vie del centro si svolgerà la Notte Bianca, gli hobbisti metteranno in mostra le loro creazioni, i ristoranti e le pizzerie proporranno menù dedicati, insomma… l’estate ha tanto da offrire!

Alle iniziative istituzionali si aggiungono le feste e le iniziative che le varie associazioni propongono ogni anno, chi lo volesse troverà sempre un modo per aggregarsi e stare insieme e questo, mi ripeto, è ciò che consente alle realtà di essere sempre vive e non essere dimenticate come è successo per la Rocca di Romanengo prima che tornasse a risplendere!
Le radici rurali e popolari sono importanti e ciò che ne resta o che si tramanda, hanno una grande importanza per il futuro di tutti ed eventi, rievocazioni e sagre, sono il giusto pretesto per ricordare luoghi che non devono perdere valore ed essere dimenticati dalla storia.