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Il Parco delle Cascate di Molina

Rubriche > Itinerari e luoghi e altro
6 febbraio 2025

Il Parco delle Cascate di Molina
(redazionale)

“L’Astrolabio Online” vi propone una nuova e affascinante escursione in un luogo non molto distante dal lago di Garda ai più sconosciuto: il parco delle cascate di Molina. In circa 30 minuti d’i auto da Verona e a un’oretta da Desenzano del Garda vi ritroverete in un paesaggio magico, dove la tentazione che vi avvolgerà sarà quella di guardare dietro ogni albero per vedere se vi siano nascosti elfi, fate e spiritelli dei boschi.
Quello delle cascate di Molina è un parco dove la natura ha dato il meglio di sé, facendo del suo meglio mescolando gli elementi che aveva a disposizione: torrenti, rocce, alberi e prati verdi. In pratica ha creato una vera e propria opera d’arte. Questa meraviglia si trova a Molina di Fumane.
Il Parco delle Cascate di Molina copre una superfice di ben 80’000 metri quadri, proprio per questo suggeriamo a chi volesse visitare questo affascinante luogo di prendersi tutta la giornata.
All’interno del parco potrete ammirare numerose cascate formate dai fiumi Vaio delle Scalducce e Vaio di Molina che creano un susseguirsi di scorci suggestivi.
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Questo sistema di cascate e cascatelle è visibile perché le rocce argillose della zona impediscono alle acque di filtrare nel sottosuolo.
Spesso è possibile notare dei solchi scavati nel tempo dai corsi d’acqua. Il grigio delle pareti rocciose si mescola con il turchese dell’acqua e il verde dell’abbondante vegetazione.
L’ingresso al parco è situato in località Fumane, sulla strada che unisce la frazione a Breonio. I visitatori sono accolti da una costruzione tipica della Valpolicella caratterizzata dal tetto in lastre di marmo veronese, lì oltre alla biglietteria troverete anche il bar.
Il luogo ideale per un'escursione naturalistica immersi nel verde.
Come abbiamo già detto, il Parco delle Cascate di Molina si estende su un’area di circa 80.000 mq ricca di corsi d’acqua e caratterizzata da una flora e una fauna molto variegata.
Molina deve il suo nome ai mulini costruiti in prossimità dei torrenti che sgorgano da sorgenti perenni a monte del paese, sfruttando l’energia dell’acqua. Le spettacolari e scenografiche cascate che nascono dai salti dei corsi d’acqua sono facilmente visitabili grazie a numerosi itinerari.
Il parco è un’area protetta che è compresa nel più ampio Parco Regionale dei Monti Lessini. È situato a sud-est del paese di Molina in località Vaccarole ed è raggiungibile anche a piedi con un comodo sentiero che, attraversando il borgo medievale, porta all’ingresso dell’area protetta.
La definitiva emersione dei Monti Lessini avvenne durante l’era Terziaria, circa 25 – 30 milioni di anni fa; da quel momento le rocce calcaree di questo territorio vennero sottoposte all’azione costante degli agenti atmosferici che causarono, nel tempo, la loro alterazione e la loro frammentazione.
La presenza di acqua in superficie e in profondità nelle rocce calcaree ha dato vita ad un tipico paesaggio carsico caratterizzato dall’inaspettata presenza di sorgenti e acque superficiali che hanno permesso la formazione di numerose cascate lungo i corsi d’acqua grazie alla presenza di rocce a diversa erodibilità: i livelli argillosi impermeabili dei calcari impediscono alle acque di filtrare nel sottosuolo, dando origine così diverse sorgenti.
Tutto questo ha portato alla creazione di un paesaggio contrassegnato da boschi e prati, interrotti frequentemente da cascate, torrenti e rivi d’acqua dove la dolcezza del verde si accosta alla varietà della vegetazione e al grigio degli speroni rocciosi.
In un ambiente così variegato è ospitata anche una ricca fauna: oltre a volpi, tassi, caprioli, scoiattoli e ghiri, sono presenti uccelli come il Merlo acquaiolo, il Falco pellegrino e il Gufo reale; alcune specie di anfibi sono protette, come la Rana dalmatina e l’Ululone dal ventre giallo, così come alcuni rari macro-invertebrati che vivono nei torrenti del parco e sono importanti indicatori della purezza dell’acqua.
 
Se poi siete in zona per visitare il parco, perché non visitare anche il borgo di Mulina? Scoprirete un grazioso paesino con costruzioni in pietra, stretti vicoli e piccole botteghe artigianali e di prodotti tipici. Non mancano alcuni B&B nel caso decideste di fermarvi dormire.
Volete sapere da dove deriva il nome Molina?
Deriva dai numerosi mulini presenti nella zona, alcuni dei quali ancora integri. La maggior parte di essi erano usati per macinare a pietra grano e cereali, alcuni per compattare i tessuti (follatura), altri per spremere le noci e ricavarne olio per le lucerne ed altri ancora per forgiare il ferro.
Dei diciassette mulini presenti nel borgo, l’unico ancora in funzione qui e in tutta la Valpolicella è il Mulino dei Veraghi. In questo mulino si macinano ancora i cereali su pietra, proprio come avveniva nel 1600. In estate è possibile vedere come funziona un mulino, quando alcuni mulini, la domenica, sono aperti al pubblico per consentire le visita.
Sempre nei dintorni è possibile visitare, e sempre di domenica, la Malga Turnaria, così chiamata perché anticamente gli allevatori portavano a turno il latte delle loro vacche e lo lavoravano per ottenere i formaggi: un vero e proprio piccolo caseificio d’altri tempi. Oggi questa pratica non si fa più, l’edificio è stato ristrutturato e viene utilizzarlo p fini didattici, comunque è sempre presente un piccolo spaccio dove si possono acquistare i formaggi tipici del territorio.
Il patrimonio storico: ingegno, operosità e ambiente

Un capitolo cruciale per Molina è iniziato nell’Alto Medioevo: studi recenti hanno dimostrato come già nell’anno 920 D.C. fosse florida l’attività molitoria di Molina, quando re Berengario fece dono al suo fedele Bertelo di cospicui beni intorno a Breonio e Molina, tra cui prati, campi, sorgenti, corsi d’acqua e gli operosi mulini che già allora punteggiavano il territorio ovunque vi fosse presenza di acqua, andando a moltiplicarsi nel tempo per arrivare fin quasi ai nostri giorni.
In una mappa del 1735 don Domenico Piccoli riporta ben 18 mulini solo nell’area di Molina che erano dedicati alle funzioni più diverse.
La preziosa presenza dei mulini era ovviamente dovuta all’abbondanza di sorgenti e acqua in superficie che caratterizzano il territorio: le acque sapientemente incanalate convergevano verso i mulini dove, per caduta, fornivano energia alle macchine prima di proseguire la corsa verso il mulino successivo.
Il patrimonio storico dei mulini di Molina è oggi fruibile grazie al restauro e messa in funzione dei Mulin de Lorenzo e al Mulin dei Veraghi, entrambi in paese a Molina.
Inoltre, tutto il territorio di Molina ha catalizzato la presenza dell’uomo dall’antichità: la presenza di grotte naturali, di acque necessaria per tutte le forme di vita, la varietà dell’ambientale e della fauna, nonché l’abbondanza selce di buona qualità per la produzione di manufatti, hanno reso i Monti Lessini un luogo ampiamente frequentato fin dalla preistoria.
In molte cavità naturali all’interno del Parco delle Cascate sono state rinvenute tracce importanti della frequentazione umana di insediamenti di cacciatori-raccoglitori nomadi a partire da almeno 150.000 anni fa.
L'Astrolabio di Swanbook
Redazione: Desenzano del Garda
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