"La Ventricina del Vastese"
Rubriche > Eccellenze in tavola > Presidi Slow Food
Ventricina del Vastese
Presidio Slow Food
Abruzzo - Chieti
Sezione: Salumi e derivati carnei
Il
nostro viaggio nei Presidi SlowFood varca i confini della Lombardia per
raggiungere l’Abruzzo. Ci troviamo in provincia di Chieti e precisamente nel medio
e alto Vastese. È in quest’area che viene prodotta la "Ventricina del Vastese", un
salume molto interessante e prelibatissimo.
La sua produzione continua ad essere molto
diffusa nella zona di Vasto, per quanto siano rimasti pochi a seguire le antiche
tecniche di produzione di un tempo, facendo stagionare questa prelibatezza nelle
zone più fresche del medio e alto Vastese.
Proprio per conservare la tradizione tramandata nel tempo, i produttori del Presidio hanno costituito un’associazione e stilato
un disciplinare che prevede l’allevamento di suini pesanti all’interno del
territorio di produzione, l’obbligo dell’alimentazione degli animali priva di
Ogm e il divieto di utilizzo di conservanti chimici.
La “Ventricina del Vastese” è un
insaccato che ii produce quasi tutto l’anno, con esclusione dei periodi più
caldi. Per la sua corretta maturazione questo prodotto del Presidio sono
previsti 120 giorni.
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Difficilmente in questo nostro viaggio
nelle prelibatezze dell’enogastronomia del nostro paese incontreremo un
prodotto che abbia col suo territorio di produzione un legame così forte come
quello delle ventricina con il Vastese.
Per la sua produzione anticamente si
usavano i maiali neri o rossi, oggi si utilizzano razze suine bianche più
comuni e diffuse sul territorio. Vengono utilizzate le parti più nobili del
suino, cioè le cosce, il lombo e le spalle, che vengono mondate, disossate e
private delle parti più dure e fibrose aderenti alle ossa. Le carni vengono
sminuzzate in piccoli pezzi di due o tre centimetri che poi si lasciano riposare
per una notte. In seguito, vengono condite con sale e polvere di peperone dolce
in uguale misura e in alcuni casi con finocchietto selvatico e una spruzzata di
pepe.
Dopo aver accuratamente impastato le
carni con il sale e le spezie vengono insaccate nella vescica di suino, pressando
bene per far fuoriuscire l’aria, fino a ottenere una palla del peso di uno o
due chili che sarà poi posta in una reticella legata a mano con lo spago e quindi
appesa ad asciugare in un locale con un camino acceso da almeno sette, otto
giorni per consentire una corretta asciugatura del prodotto. Terminata l’asciugatura
la ventricina viene messa a stagionare in un ambiente ventilato e fresco avendo
cure di ripulire periodicamente la superficie esterna dalle muffe e ricoprendola
con lo strutto per proteggere il salume da infiltrazioni di insetti e dagli
sbalzi di temperatura.
Dopo sette, otto mesi arriva il
fatidico momento di consumare il prodotto che si può degustare come ogni altro
salume, cioè nel classico modo affettato, anche se nel territorio di origine è
usanza utilizzare la ventricina tagliata a tocchettoni come ingrediente del
ragù, ma, come dicevamo, abitualmente si mangia cruda affettata grossolanamente
con il coltello.
Al taglio la pasta si presenta di colore
rosso arancio, una colorazione che deriva principalmente dal peperoncino., questa colorazione intensa di diffonde anche intorno ai pezzi di grasso.
La ventricina ha un aroma fragrante,
frutto della lunga stagionatura e dalla sua particolare speziatura. In taluni
casi si possono avvertire anche note agrumate che derivano dall’abitudine di
lavare le vesciche per l’insacco in acqua insaporita da arance o limoni. Il
gusto finale di questo insaccato è dominato dal piccante, che non prevarica e mai
copre il sapore della carne e delle spezie.
LA REGINA DEI SALUMI
Questo prodotto Presidio Slow Food
viene chiamato dalle popolazioni locali la “regina dei salumi”, infatti è un
vero simbolo del territorio. Per capire che cosa rappresenta la ventricina per
questo angolo di Abruzzo bisogna capire cosa rappresenta il maiale per queste genti e questi luoghi, dove ancora è più che viva la tradizione di allevarlo “in casa”
dalle famiglie. Il maiale è tutto, è ricchezza, è gusto, è il fondamento della
cultura locale.
Ma soprattutto è arte, creatività e, se
vogliamo, ingegno. Si proprio ingegno che si è sviluppato con la capacità di
non sprecare nulla del maiale, usandone ogni sua parte, pure il suo “ventre”. Ecco
da dove prende il suo nome la “ventricina”: dalla tradizione di insaccare la
pasta di questo salume nello stomaco del maiale che per la sua conformazione
dona all’insaccato la sua caratteristica forma ovoidale.
La ventricina è considerato nella
tradizione locale il salume delle feste, dell’amicizia, della convivialità. In
tempi di povertà era considerato un “tesoro di famiglia” che si consumava nei
momenti importanti che suggellavano il lavoro nella campagna: la mietitura, la
vendemmia, la festa del patrono o una festa di famiglia.
Proprio per questo, e molto altro, la
Ventricina non deve essere considerato un semplice salume, ma rappresenta
davvero un pezzo di storia delle nostre radici. Degustare questo gustoso
prodotto appetitoso sarà come fare un viaggio nella storia dell’umanità e in
quella dei tanti borghi che rientrano nell’area di produzione di questo salume.
Per conservare e tramandare la
tradizione e la produzione della ventricina è stata costituita un’associazione
che riunisce tutti quei produttori di “Ventricina del Vastese” che aderiscono ad
un progetto di grande valore: tutelare un prodotto che rappresenta un intero
territorio.
Farlo conoscere al grande pubblico significa
contribuire alla riscoperta dei borghi, delle storie e delle tradizioni del
Vastese.