I gialli di Swanbook al "Poirot Caffè" (Prato): mercoledì 28 agosto, ore 19,00:
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FINALMENTE IN TOSCANA!
28
AGOSTO ORE 19,00
POIROT
CAFFE’
Via
Benedetto Cairoli, 56 – PRATO
I GIALLI DI SWANBOOK AL POIROT CAFFE'
“Finalmente in Toscana! Finalmente a Prato!”, era tempo che ne parlavamo per un giusto omaggio a tutti gli swanbookkini toscani che tanto sono preziosi per la nostra associazione.
Quindi, eccoci pronti per un evento, sicuramente il primo, sicuramente non l’ultimo.
Mercoledì 28 agosto Swanbook arriva a Prato per presentare alcuni suoi romanzi gialli.
Se poi parliamo di “gialli”, non poteva esserci location migliore del “Poirot Caffè” di via Benedetto Cairoli? Già, perché, proprio come dicono i proprietari del locale: “Se Poirot esistesse, si fermerebbe qui”.
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il “Poirot” è un locale dall’atmosfera calda e accogliente, la cornice perfetta dove portare i nostri autori e i nostri gialli. Il “Poirot Caffè” ha una storia lunga, nato originariamente nel 2009 come “Caffè Zero” da un’intuizione di due fratelli, Pino e Tania, si è trasformato di recente in “Poirot Caffè” e il locale ha cambiato sede, trasferendosi in ambienti più ampi e lontani dal traffico veicolare, conferendo alla location un’atmosfera di intimità, accoglienza e calore che fa sentire a casa la clientela.
Per il primo evento ufficiale di
Swanbook in terra di Toscana abbiamo scelto Prato, non solo perché la città dei
Cantuccini e della straordinaria Mortadella di Prato, ma è anche la città dove
vive Monica Menzogni, una delle autrici dei libri che verranno presentati e perché gli altri autori sono a loro volta sono toscani che vivono nelle
vicinanze: Serena Manfrida di Pistoia e Danilo Nucci di Barberino del Mugello.
I libri che verranno raccontati dai
rispettivi autori, che dialogheranno con Aurelio Armio, sono: “Potere” di Serena
Manfrida, una raccolta di racconti e quello che ormai abbiamo ribattezzato il “trittico
bretone”, cioè “Trompe-l’oeil a Martignac”, “Dieci giorni a Ronchecourt” e “La
principessa di Bernau-sur-Mer”, ovvero tre romanzi gialli scritti a quattro
mani da Monica Menzogni e Danilo Nucci.
“Potere” è una raccolta di racconti
dove le protagoniste sono tutte donne che si scontrano con la quotidianità
della vita e con tutte le contraddizioni e la crudezza di una società che sembra
sempre più complicare la vita delle persone. Serena tocca molti argomenti
assolutamente attuali, come il disagio sociale, il potere ossessivo di uomini
che amano a modo loro, la precarietà del lavoro, la violenza di genere,
sfiorando temi come la disabilità psichica. Serena riesce ad affrontare tutte
queste tematiche con estremo garbo ed eleganza, anche se molti dei racconti
contenuti in “Potere” sfociano, a volte con prepotenza, nel mistero. Nelle
diverse vicende descritte dall’autrice si alternano problemi personali delle
eroine dei racconti che si addentrano in nei problemi che condizionano gli ambienti di lavoro, si incappa in personaggi inquietanti che si incontrano sui bus pubblici e alla loro fermate, e ancora giovani amanti ossessivi e non ultimo il mondo della scuola, argomento molto
ben conosciuto da Serena che è docente scolastica.
Di diverso genere invece sono i contenuti
dei tre gialli a firma Monica Menzogni e Danilo Nucci. Tre vicende investigative
ambientate nella Bretagna degli anni ’50, ancora incerottata, come il resto
dell’Europa, dalle ferite della guerra. Ci troviamo di fronte a tre racconti
che incarnano la classica struttura dei gialli, impostati con delicatezza e
sapienza dagli autori che hanno saputo arricchire le trame della narrazione con
eleganza e soprattutto tanta ironia, cosa che non guasta per incuriosire ancora
di più il lettore.
L’asse portante delle indagini è costituito
da una coppia molto particolare di investigatori. Lui, il vero investigatore, è
Gèrard Leroux, un integerrimo, e se vogliamo anche un po' orso, commissario di
Polizia; lei, l’investigatrice che possiamo definire improvvisata, è Petunia
Dèsétioles, un’estrosa pittrice naif, un po' maldestra e bizzarra, grande
comunicatrice molto perspicace e intuitiva.
Tre storie quelle
raccontate da Monica e Danilo, molto simili ma assolutamente diverse. Molto
simili perché nella lettura si respirano atmosfere di “gialli antichi”, quelli
dove non c’è l’esasperazione della tecnologia che è sempre protagonista nel
giallo e nel thriller “moderno”. Qui, nella Bretagna degli anni ’50, è già
tanto che vi siano i telefoni e per la maggior parte dei casi si trovano ancora
nei posti pubblici, già perché nelle case, i telefoni, erano ancora un lusso a quei tempi.Tre romanzi dicevamo, tre storie simili
ma sostanzialmente diverse dove i crimini commessi nascono da disagi e retaggi
che vengono dal passato per tornare a vivere nel presente a causa di crimini
efferati che vengono commessi “dai cattivi”.
Il lettore scoprirà storie di
abbandono di figli illegittimi, piuttosto che vicende che nascono nelle banlieues
o nei bassifondi dei porti, dove droga, prostituzione criminalità rappresentano
la vita reale, ma che, come spesso accade, trovano il modo di fondersi con la
nobilità e ricchezze degli ambienti bene della società.
L’arguzia, la sagacia, il talento
investigativo e soprattutto quel legame di amicizia, di un’amicizia nata
casualmente, che unisce Petunia a Gérard sono l’essenza di questi tre gialli. Inutile
dire che chi ha avuto modo di leggere i tre libri, ha quasi indentificato la
coppia di protagonisti con la coppia di autori.
Ma non possiamo svelare troppo sui
libri, per saperne di più non potrete assolutamente mancare all’appuntamento
del 28 agosto al “Poirot Caffè” di Prato, dove si parlerà di libri ma allo
stesso tempo potrete anche assaporare e sorseggiare le prelibatezze proposte
dallo staff del locale.