"La vita terrena" di Laura Cosso
Arte e Cultura > Recensioni libri e novità in libreria > Archivio
LA
VITA TERRENA
(L.
Cosso)
Ed.
Swanbook
recensione
di
Marco
Castelli
promoter
letterario
“La vita terrena”, il romanzo d’esordio
di Laura Cosso narra una vicenda che ruota attorno a Vittoria, una giovane donna
che vive con l’incubo della morte di Stella, la sorella maggiore. Una morte
avvenuta quando Vittoria era poco più di una bimba e che l’ha accompagnata in
ogni momento della sua vita.
Vittoria è circondata da uno stuolo di
personaggi che in quanto a confusione caratteriale riescono ad affiancare egregiamente
la protagonista. Il tutto si sviluppa in intrecci di amori espressi e taciuti,
tradimenti, passioni sessuali manifestate anche con turbolenza, resa dei conti
con le proprie coscienze, faccia a faccia tra i protagonisti.
Insomma, la storia è alquanto
movimentata e il lettore, nel susseguirsi dei vari capitoli, non avrà tempo di
annoiarsi, benché, forse, se possiamo muovere una piccola critica, la partenza
è un po’ in “sordina”, anche se poi “La vita terrena” viaggia spedita verso la
conclusione in una maniera che somiglia moltissimo ad un crescendo rossiniano, arrivando
anche ad una conclusione per molti versi inaspettata.
Dicevamo all’inizio che nella mente di
Vittoria era sempre presente Stella, la cui morte ha creato una sorta di
sfaldamento degli affetti famigliari tra Vittoria e i genitori. Soprattutto la
perdita della sorella ha condizionato Vittoria nei suoi rapporti con l’universo
maschile, dove le sue contraddizioni interiori hanno influito, o forse agevolato,
il suo rapportarsi con l’altro sesso. Sicuramente non le sono stati di aiuti
rapporti burrascosi con altri personaggi del romanzo che in quanto a
contraddizioni interiori non sono certamente messi meglio di Vittoria.
Un intreccio di amori non amori, passioni
anche violente, menzogne, egoismi, rivalse personali di intrecciano in una
serie di eventi che assumono quasi la trama di un giallo psicologico.
Ad incorniciare tutto il racconto ritornano
spesso a fare capolino l’ombra della guerra in Kosovo, “La vita terrena” di G,
Mahler e “Madre Coraggio” di B. Brecht che rappresentano qualcosa di simili ad
un fil-rouge che lega insieme le vite dei personaggi, diventando una specie di
labirinto al centro del quale c’è sempre Vittoria e al centro di Vittoria c’è
sempre la sorella morta.
Potrebbe essere un esperimento
interessante, per il lettore, quello di immedesimarsi, di volta in volta, in uno
dei protagonisti della vicenda e immaginare come si sarebbero comportati al
loro posto, trasformando la lettura del libro in qualcosa di simile ad un nuovo
gioco di ruolo.
Sostieni L'Astrolabio
Dona con PayPal
un piccolo contributo
per noi è un grande tesoro
ci aiuterai a fare informazione
un piccolo contributo
per noi è un grande tesoro
ci aiuterai a fare informazione