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Scuola - Esami di stato 2021: solo un colloquio (Di Franco Fabris)

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SOLO UN COLLOQUIO AGLI ESAMI DI STATO DI PRIMO E SECONDO CICLO.
Mancano ancora tre mesi al termine dell’anno scolastico 2020/2021 e già sono uscite le ordinanze ministeriali relative all’esame di Stato conclusivo del primo e secondo ciclo di istruzione. Si conferma, a grandi linee, la linea già tenuta lo scorso anno che prevede per entrambi gli esami il solo colloquio durante il quale gli studenti esporranno un elaborato concordato con i docenti del consiglio di classe e, nel caso del secondo ciclo, con i docenti titolari dell’insegnamento delle discipline di indirizzo. Tramonta, quindi, anche quest’anno la possibilità di concludere il secondo ciclo di istruzione con le prove scritte che hanno da sempre rappresentato una sorta di “spauracchio” per i maturandi, con tanto di previsioni sugli autori che sarebbero comparsi nella prova scritta di italiano, previsioni che il più delle volte non venivano azzeccate per nulla. Anche gli studenti della scuola secondaria di primo grado dovranno rinunciare, nonostante una maggior parte dell’anno svolta in presenza, alle prove scritte di italiano, matematica e lingue straniere, prove che segnavano la conclusione di un lungo ciclo di studi durato ben otto anni. Ricordiamo, infatti, che è dall’anno scolastico 2004/2005 che è stato abolito l’esame conclusivo della scuola primaria (elementare), esame che segnava, comunque, il passaggio dall’età dell’infanzia a quella dell’adolescenza. È chiaro, dunque, che per alcuni studenti, quelli nati nel 2006 e nel 2007, il primo vero esame con tanto di prove scritte e orali si svolgerà in quinta superiore al termine del secondo ciclo di istruzione. L’avvicinarsi di una terza ondata, i dati sul contagio che stanno arrivando negli ultimi giorni sembrano condurre verso questa ipotesi, ha comportato una presa di posizione sin da ora: ricordiamo che l’anno scorso soltanto a maggio gli studenti impegnati nell’esame finale del primo e secondo ciclo hanno avuto notizie certe riguardanti le modalità dello svolgimento dell’esame di stato. Nel frattempo alcune regioni, al fine di evitare di finire nella tenaglia della pandemia, hanno annunciato la chiusura di tutte le scuole fino a metà marzo. Lo stesso Direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, ha ventilato la possibilità, dove ci sono focolai o presenza di varianti di chiudere tutte le scuole visto che il tasso di incidenza sta crescendo proprio tra i più giovani in età scolastica. Per ora l’indicazione generale è quella di continuare con la didattica mista, con il 50% degli alunni in didattica a distanza, anche se ben sette sono, ormai, le regioni a distanza per tutti i cicli scolastici (Alto Adige, Campania, Puglia), per secondaria di primo e secondo grado e primaria (Abruzzo e Basilicata), per secondaria di secondo grado (Marche e Molise). È evidente che solo al termine del piano delle vaccinazioni si potrà tornare ad una parvenza di normalità per studenti sempre più demotivati e staccati dalla realtà.

Franco Fabris
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Redazione: Desenzano del Garda
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