Elenia Stefani: scopriamo chi è una delle firme più prestigiose dell'Astrolabio
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QUATTRO CHIACCHIERE CON ELENIA STEFANI
I
lettori che sfogliano frequentemente le pagine de “L’Astrolabio Online”, si
imbattono con una piacevole e costante frequenza nelle recensioni di libri di
Elenia Stefani.
Ma
chi è Elenia Stefani? Non credete sia giunto il momento di dare un volto a una
delle firme che assiduamente si propongono ai lettori?
Scrittrice,
blogger, poetessa, mamma, moglie, donna innamorata… qui c’è un po’ tutto quello
che è Elenia, ma chi meglio di lei ci può parlare di “lei”?
Bentrovata Elenia e finalmente possiamo ospitarti
sul nostro magazine in una veste differente dal solito. Ora dovrai raccontare
non un libro, ma te stessa. Quindi: chi è Elenia?
Ciao…
beh, wow. Chi sono? Hai una domanda più facile?
Provo
a rispondere ma non garantisco nella chiarezza.
Sono
una sognatrice che crede nella libertà d’espressione e nelle emozioni più
profonde. Sono nata e cresciuta in un territorio alla Heidi circondato spesso
da mentalità maschilista, ignorante e retrograda e io ho sempre cercato di
discostarmi da questo tanto che, con la maggiore età, mi sono trasferita in
un’altra regione sperando di poter liberarmi da quella situazione.
Sono
da sempre amante dei libri e dell’arte in genere e cerco sempre di vivere con
il sorriso e la gioia di chi ama vivere.
Sei ancora giovanissima, ma la tua vita è stata
già piuttosto “movimentata”, da piccola cosa sognava quella bimba che ora è
donna?
Sai,
da piccola non credo di aver saputo guardare chi volessi essere. Mi avevano
imposto una strada, un percorso battuto e conosciuto fin nei minimi dettagli.
Ho scoperto solo da grande (e per caso) chi meritassi di essere e cosa volevo
davvero.
Forse
è una risposta triste e di sicuro inaspettata, ma la verità non si può
cambiare.
Se
dovessi rispondere in senso “obiettivo”, direi che sognavo di diventare chi
volevano i miei genitori: la nuova generazione che avrebbe preso in mano una
delle attività della famiglia di cui porto il cognome.
Ma,
sinceramente, non era per nulla un mio sogno.
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Hai moltissime passioni, che poi non solo
solamente delle passioni, come riesci ad organizzare passioni e quotidiano?
Questo
me lo chiedono in molti, soprattutto dopo il mio cambiamento radicale, ma è
solamente la forza di volontà. Non sono wonder woman e non arrivo a tutto, ma
cerco di esser il più organizzata possibile. Ciò che fa la differenza è davvero
la mente… se uno vuole una cosa, fa di tutto per ottenerla e poi sono maniaca
fino allo sfinimento arrivando a segnarmi ogni impegno della giornata (anche
quello più banale come comprare la verdura) così da riuscire a non “perdere”
qualcosa per strada. Per esempio, dato che voglio esser una mamma presente e
dedicarmi a ciò e a chi amo con la giusta attenzione e il giusto tempo, per non
accantonare me stessa, mi alzo ogni mattina alle 4 per potermi allenare come e
quanto voglio senza intaccare il tempo della giornata “canonica”.
Recensire libri è una componente molto importante
del tuo mondo. Ma come è nato il tuo interesse nel dover esporre un giudizio
critico sulle letture in cui ti immergi?
Sai
che è nato tutto per caso? Quando ho pubblicato il mio primo libro mi sono
addentrata nel mondo dei social dedicati alla lettura e così ho conosciuto un
autore e, tra una parola e l’altra, abbiamo toccato l’argomento delle
difficoltà nel farsi conoscere. Allora lui mi ha detto: “Perché non leggi il
mio libro, esprimi un tuo giudizio e io faccio altrettanto?”. Ho accettato con
piacere, anche se con riserva data la paura di cosa avrei trovato in quelle
pagine e soprattutto non sapendo se ne sarei stata capace. Terminato quel libro
ho condiviso online le mie brevi righe di giudizio senza tanta attenzione alle
conseguenze. Da quel momento, piano piano, mi sono ritrovata a scrivere online
dei vari libri che leggevo per puro piacere; poi alcuni autori hanno iniziato a
contattarmi e, senza rendermene conto, sono arrivate anche le agenzie di stampa
e le case editrici.
Da
un blog con quattro righe scarne e semplici tutto è tramutato in un vero
“lavoro” che mi dona emozioni a tutto tondo. Conosco autori fantastici, mi
arricchisco di libro in libro e scopro sempre aspetti psicologici nuovi affinando
anche opinioni e scrittura. Si tratta di una passione che accresce di pagina in
pagina e ormai sono quasi quattro anni che scrivo e leggo sempre più
voracemente.
Ultimamente sei stata “coinvolta” in una giuria di un premio letterario (n.d.r.: “Il Sirmionelugana 2022”). È stata un’esperienza che avevi già vissuto? Come ti ci ritrovi nei panni della “giudice”?
In parte si, in un’altra occasione però si trattava di un concorso molto più piccolo e contenuto. Qualcosa di meno “professionale” e delicato.
Esser stata selezionata come giudice in un concorso così corposo è stata un’emozione e un vero orgoglio per me.
Ogni poesia doveva esser valutata secondo molteplici aspetti e ogni partecipante ne inviava 8 quindi bisognava esser il più distaccati possibili ed esser obiettivi fin nel dettaglio più piccolo perché ogni testo doveva esser considerato a sé stante (giustamente). Questa opportunità, oltre a rendermi felice, credo mi abbia portata a crescere moltissimo e a migliorare la mia analisi di giudizio verso la poetica perché spesso tendiamo ad avere la “mano leggera” verso questo stile letterario quando, al contrario, è quello che -a mio modesto giudizio- richiede forse un peso maggiore e molto più ponderato.
Sinceramente, non sta a me stabilire che tipo di giudice sono stata ma alla persona che ha deciso di darmi quest’opportunità perché solo ella può sapere se, da giovane autodidatta, sono stata all’altezza del ruolo. Personalmente, mi è piaciuto tantissimo e mi sono impegnata molto data l’occasione e l’importanza del ruolo affidatomi e spero davvero di poter vivere di nuovo questa esperienza che mi ha anche fatto conoscere dei colleghi molto simpatici, professionali e profondi.
L’amore e la ricerca della tua indipendenza ti
hanno portata a lasciare la terra delle tue origini ad arrivare a Brescia.
Quanto ti è costato? Lo rifaresti? … e se sì, quante volte ancora?
Brescia
è la mia terra. È la mia casa e lo sarà sempre. Come dissi prima, è stata la
decisione che ho preso appena terminato il liceo e lo rifarei senza pensarci
due volte. Brescia è il luogo dove sono venuta per amore e dove è nata la mia
famiglia e mia figlia ma, soprattutto, è la città che mi ha accolta e mi da
costantemente serenità di casa e crescita.
Molti
non sanno nemmeno la cultura e la storia che si celano in questo territorio e
non si rendono nemmeno conto di quante realtà siano ancora bigotte, chiuse e
sbagliate in tantissime zone d’Italia e nel mondo. Di sicuro anche qui non è
tutto facile, semplice e corretto, ma un agglomerato urbano moderno, una
regione viva e molteplice, un territorio culturalmente vario e differente,
porta indubbiamente ad aprire più facilmente la mente, ad avere più possibilità
d’indipendenza e cultura e di rispetto.
Poi,
ora che sono mamma, crescere mia figlia in un luogo dove può davvero
sperimentare molto e avere una scelta scolastica amplia e valida, è un aspetto
che non sottovaluterei mai. Nel bene e nel male, siamo frutto del nostro
passato e dei luoghi che caratterizzano la nostra vita e Brescia, seppur con i
suoi difetti, è una valida base per crescere in ogni aspetto trovando la
propria strada e indipendenza.
Hai una bacchetta magica, tutta nuova e intonsa. Come la useresti?
Come spero si percepisca, io credo fortemente nel rispetto. Ritengo che la base di ogni organizzazione sociale, emotiva, lavorativa e relazionale si basi su di esso.
Anche se qui si può aprire un dibattito infinito su questo aspetto, credo che basterebbe il rispetto per migliorare tante cose, se non tutte.
Questa pandemia non ha mostrato il lato buono delle persone, non ha evidenziato l’altruismo… al contrario. Questi terribili anni hanno portato alla luce quanto l’egoismo e il singolo pensiero predomini perfino sulle regole stabilite per il bene comune e sulla vita stessa.
Già mancava negli aspetti più basilari della vita - ma qui si addentrerebbe in un argomento ancora più psicologico e arcano - ma ora sembra assente quasi come fosse estinto.
Quindi, se avessi una bacchetta magica spargerei il rispetto in ogni dove perché così si potrebbe vivere in un luogo più civile e coerente.
Descriviti in tre soli aggettivi:
Folle
Socievole
Emotiva
intervista a cura di Aurelio Armio