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Leggende di laguna: La valle dei sette morti

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LA VALLE DEI SETTE MORTI:
UNA LEGGENDA LAGUNARE
di Franco Fabris
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Il Casone MIllecampi, detto "Il Casone dei sette morti"
Novembre è il mese che segna l’avvicinarsi della stagione invernale. Le giornate sono sempre meno luminose e la natura attorno perde lo splendore della stagione estiva. In Veneto il mese di novembre è da sempre sinonimo di mese del mistero. Ogni anno numerosi sono gli appuntamenti nelle varie province volti a raccontare, al calare del sole, episodi del passato che a volte fanno decisamente rabbrividire.
Una di queste leggende del passato ci porta in provincia di Venezia, nella laguna veneta, in un casone che ancora oggi viene ricordato come il “Casone della valle dei sette morti”. Tale leggenda affascinò anche Gabriele D’Annunzio, che la conobbe grazie a Eleonora Duse, attrice di origine chioggiotta, a tal punto che il poeta la cita nel racconto “La Leda Senza Cigno”. I protagonisti di questa leggenda sono sette pescatori che, incuranti della festività dei morti, non rinunciano ad andare a pescare in una tipica giornata autunnale.
Al termine della giornata di pesca non raccolgono nulla, se non il corpo di un annegato che issano nella barca e stendono sul ponte della stessa. Mentre fanno ritorno verso Chioggia si imbattono in una tempesta e riescono ad approdare nel casone della valle ben illuminato: lì vi abitava, infatti, un giovane orfano, Zaneto. Entrati nel casone i pescatori imprecando a destra e a sinistra preparano una bella polentata. Alla vista della polenta Zaneto si avvicina pensando di riceverne un pezzo, ma viene allontanato in malo modo, anzi il più burlone dei pescatori invita il piccolo orfano a recarsi fuori per invitare a tavola anche il compagno steso all’interno dell’imbarcazione.
Il defunto, risvegliato dalla voce di Zaneto, si ridestò. Il piccolo orfano tornò in casa comunicando che il compagno stava arrivando. Con sguardo severo il defunto puntò il dito contro ognuno dei sette pescatori elencando per ciascuno i propri peccati. I pescatori caddero a terra fulminati, tornando ad essere materia inerme, così come il loro cuore insensibile e privo di compassione per gli altri. Da allora il luogo, con il rudere del casone ancora in vista, viene conosciuto come la Valle dei sette morti.
L'Astrolabio di Swanbook
Redazione: Desenzano del Garda
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