Intervista a Lorenzo Ugolini
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LORENZO
UGOLINI: POETA PER CASO, O FORSE NO!
Lorenzo Ugolini artista a tutto tondo, gardesano, nativo di Lonato del Garda, legato affettivamente a Pozzolengo e
innamorato pazzo del suo lago di Garda e del suo entroterra, dove vive e dove
trova l’ispirazione per tutti i suoi hobbies artistici.
È stato una figura importante negli
ambienti industriali, un tecnico esperto che ha collaborato con importanti
aziende italiane e spesso inviato all’estero per coordinare l’attività in nuovi
insediamenti produttivi.
Ora si gode la giusta e meritata
pensione, ma Lorenzo non ci sta non fare niente, a starsene con le mani in
mano, non è abituato.
Ma per fortuna il suo essere uomo
pieno di vitalità e creatività lo porta, o forse lo costringe, a rimboccarsi
nuovamente le maniche per dedicarsi alle sue passioni, vecchie o nuove che
siano: Poesia, fotografia, pittura e bonsai.
Ma adesso dobbiamo cercare di conoscere meglio
Lorenzo, e il modo migliore che conosciamo è farlo attraverso le risposte che darà alle nostre domande.
La Spiaggia D'Oro di Desenzano ai giorni nostri
Una vita dedicata al lavoro e
alla famiglia. Sei gardesano Doc, ami il tuo lago e il territorio delle tue
radici. Per quanto ora vivi poco distante dal lago, il tuo mondo è sempre il
Garda è ciò che lo circonda. Cosa significa essere gardesano?
Cosa significa essere gardesano: per
me significa ricordare i miei luoghi natii, i ricordi ormai lontani di quando
ero bambino e mio padre mi portava al lago a fare il bagno alla 'Spiaggia d’Oro' di Desenzano, quando tutto intorno era solo natura. Significa ogni volta che torno in quei posti
sentire un palpito di cuore che mi fa ricordare la mia infanzia felice. Potrei
essere in capo al mondo ma le mie radici sono sempre qui sul Garda ad
aspettarmi.
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Tu hai molti amori e molte
passioni, ovviamente la famiglia sarà in cima a tutto. Poi arrivano poesia, fotografia,
pittura e bonsai: come sono entrare nella tua vita?
Si la famiglia ha contato molto per me,
ha gettato le basi buone del mio percorso di vita, nel lavoro, negli affetti, e
nell’amore.
La pittura, i bonsai, sono gli hobbies
che sin da giovane avevo dentro di me, ancor oggi fanno parte delle mie
passioni, insieme alla fotografia, arrivata negli anni dell’età matura, è stata
ed è in buona parte ispiratrice delle mie poesie. Questi miei interessi hanno
percorso parallelamente la mia vita lavorativa fatta di pragmatismo
tecnologico.
Un bonsai di Lorenzo
Cosa hanno che le accomuna o
che le rende distanti fra loro queste tue passioni?
Penso che siano strettamente collegate
una all’altra; il filo conduttore è la NATURA, mi riferisco ai bonsai, alla
pittura e alla fotografia.
Diciamo che la poesia pur essendo
legata alla natura, si differenzia quasi obbligatoriamente, Essa spazia in modo
universale da dentro i cuori allo spazio infinito.
La poesia ti ha regalato
numerose soddisfazioni. Ma, prima di tutto, cos’è per te la poesia?
Si è vero la poesia mi ha dato e mi
sta dando molte soddisfazioni, anche tramite riconoscimenti insperati.
Penso che ognuno abbia della Poesia
una sua visione, io la ritengo l’essenza dello spirito e delle sensazioni
interiori che tutti noi abbiamo e che tramite la poesia si possano manifestare
tutti i bisogni che abbiamo e che sentiamo di esprimere al mondo che ci
circonda.
Che cosa occorre per diventare
un poeta?
Io credo di non saperlo cosa occorra,
di certo importantissimo è allenare la mente alla lettura, qualsiasi lettura.
Ma poi la poesia deve scaturire da dentro di noi ed uscire dirompente creando
emozioni in chi legge. Penso che questo non possa essere trasmesso con
l’insegnamento, ma solo dalle sensazioni, dalle emozioni e sofferenze che
provengono dall’animo di chi scrive.
A tuo avviso perché siamo più
un paese di poeti che non di lettori?
Chissà: forse perché che siano troppi i
cosiddetti poeti?
Hai pubblicato due raccolte di
poesie, entrambe edite da Swanbook Ed. Il primo è “Dalla nostalgia alla
speranza” del 2018, che cosa rappresenta per una persona che scrive pubblicare
un libro e che cosa può scoprire il lettore in questo libro?
Per me ha significato raggiungere un
obbiettivo che mi ero prefisso, di mettere alla prova me stesso, presentando a
un mondo sconosciuto il mio io interiore gelosamente custodito.
Il lettore può scoprire nuove e
semplici emozioni, scoprire che nell’animo umano c’è ancora amore e tenerezza.
Più o meno un anno dopo è
uscito “Nei vicoli del cuore”. Secondo libro, seconda emozione immagino. Una
seconda raccolta di poesie: è un proseguimento del viaggio iniziato col primo
libro oppure un cambio di rotta?
Anche il secondo libro è stato per me
un momento emozionante, pur mantenendo il filo conduttore con la natura, credo di
aver fatto un passo nuovo che ha portato a far ragionare maggiormente i
sentimenti e nello stesso tempo le brutture che pervadono questo nostro mondo.
Insomma, ho cercato di rendere meglio visibile il mio io svelandomi
maggiormente ai miei lettori. Non da ultimo sono felice per il riconoscimento ricevuto
come libro edito; il premio della giuria in un concorso nazionale importante.
Scuola, librai, media, editori,
poeti: di chi è la responsabilità se la poesia si legge così poco?
Ritengo siano responsabilità
collettive, ognuno ha una sua parte di responsabilità partendo dalla scuola,
dalla cultura di base. E poi gli editori magari potrebbero selezioni più
accurate, tenendo in maggiore considerazione talenti sconosciuti ed emergenti.
Cosa occorrerebbe fare per
appassionare alla poesia?
Più cultura di base, e poi il teatro
dovrebbe dare maggior spazio alla poesia, abbinando letture e musiche a
spettacoli di vario genere. Non solo poetici.
Un dipinto di Lorenzo
In futuro si leggerà più o meno
poesia?
Sono incerto sul futuro mi auguro che
la cultura in generale sappia riconoscere l’importanza della poesia nella vita
culturale dell’uomo incentivando certe letture e affiancando la poesia alla
prosa e al teatro.
Per chiudere l’intervista, ci
regali qualche tuo verso amato, (non necessariamente uno dei tuoi)?
Ti allego una cosa che ho scritto di
getto proprio oggi, la allego così come mi è venuta.
Penso che sia questa la poesia più
genuina che ci possa essere, quella che viene dall’animo.
FRAMMENTI.
Sospesi
sull’anima,
i
pensieri s’allontanano col vento.
Portano
con sé la nostalgia
del
passato e i ricordi lontani
rimasti
latenti nel cuore.
Frammenti
irriducibili
della
mia essenza,
come
schegge incontrollabili,
rimangono
e percorrono senza fine
la
strada della mia vita.
S’immergono
nel profondo
del
mio essere,
germogliano
ancora sogni
e
percorrono l’anima desta
assetata
d’amore.
Naturalmente ci auguriamo tutti quanti
di poterti incontrare per le presentazioni dei tuoi libri, purtroppo questi
mesi di emergenza sanitaria hanno reso impossibili tutte le iniziative di
coinvolgimento sociale.
Ora speriamo che nei prossimi mesi la
poesia possa tornare ad essere toccata con mano e guardata negli occhi in
presentazioni di libri o reading poetici.
Per chi volesse acquistare i libri di Lorenzo Ugolini può cliccare sul titolo del libro: