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Chiaromonte Nicoletta

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E’ fresca di pubblicazione “Ale a volà”, una raccolta di poesia dialettali in romanesco, ma con qualche escursione nella lingua napoletana.
L’autrice di questa silloge è Nicoletta Chiaromonte, scrittrice, poetessa, musicista e cantante già piuttosto nota negli ambienti culturali di Roma e laziali.
Nicoletta è artista impegnata nella ricerca storica e culturale delle tradizioni popolari, che sono il sale e il pepe delle nostre radici.
Poesia e musica si avvicendano nel suo mondo, spesso intrecciandosi e mescolandosi in suoni e atmosfere affascinanti e coinvolgenti.
Nel suo trascorso artistico anche un periodo dedicato alle musiche e melodie celtiche, o meglio Galiziane per poi orientarsi verso repertori dell’area mediterranea, prevalentemente romana, napoletane e siciliana,
Sono innumerevoli le manifestazioni artistiche e letterarie che l’hanno vista protagonista, collaborando anche con importanti progetti unitamente a musicisti e poeti impegnati in ambito dialettale.
La sua vena poetica si è sviluppata particolarmente negli ultimi anni, nei quali Nicoletta Chiaromonte ha raccolto numerose soddisfazioni, ricevendo importanti premi e riconoscimenti.
Ora è uscito il suo libro di poesie: quale migliore occasione per far conoscere questa poliedrica artista al di fuori del suo abituale mondo.
Chi è Nicoletta Chiaromonte?
Difficile dare una risposta. Non so…probabilmente sono una persona come tante altre, che non ama attribuirsi, o che le attribuiscano, etichette di nessun tipo.  Sicuramente sono una che ama sentirsi libera.

La sua passione per arte, musica, canto, poesia era innata già nella “Nicoletta bimba”, o da piccina sognava altro?
La passione per la musica è nata con me. Non sono capace di ignorare il suono e l’armonia che ne sprigiona. Viene da sé che la voce, primo e più immediato strumento musicale, sia stato il privilegiato subito seguito dalla chitarra, suonata da autodidatta. Però, ritornando all’infanzia e all’adolescenza, mi sembra di non aver mai potuto fare a meno nemmeno delle emozioni della poesia.

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I primi passi nel mondo artistico quali sono stati: prima la musica, la ricerca delle tradizioni o la poesia?
Prima la musica e in particolare la musica popolare, ricca di suggestioni immediate, che arrivano e toccano in profondità, forse perché in parte prodotto di un io collettivo, universale. Da qui alla ricerca delle tradizioni il passo è breve. La poesia affianca tutto questo e, nei testi, diviene parte integrante.

E quale tra queste maniere di fare arte è quello predominante?
Penso che una delle funzioni dell’arte sia di suscitare emozioni in chi ne fruisce. In quest’ottica potrei rispondere che non c’è, per quanto mi riguarda, una maniera privilegiata. L’importante è arrivare, comunicare tramite lo strumento che si adopera, che sia la voce, la chitarra o una pagina scritta…

La musica celtica, galiziana, è un mondo davvero fantastico e ricco di atmosfere magiche: forse il suono della cornamusa è quello che crea la magia. Ma come ci arriva una romana de Roma alla musica celtica?
La musica celtica è stata un episodio importantissimo della mia crescita artistica. Alla fine degli anni ’80 la musica celtica era assai presente nel panorama culturale italiano. Perciò è stato facile entrarci in contatto e restarne affascinati. Le suggestioni prodotte dagli strumenti utilizzati (arpa celtica, gaita, bodhran, ecc.) sono effettivamente magiche, uniche. Posso affermare che l’esperienza fatta in quest’ambito è stata decisiva.

Roma, Napoli, la Sicilia: un trittico che può apparire dissonante, o forse no. Qual è il filo che lega insieme queste diverse culture?
La mia storia famigliare, le mie origini, contengono tutte e tre queste realtà. Era dunque inevitabile che emergessero, come riscoperta delle radici, come substrato irrazionale su cui la Roma attuale ha stentato a lasciare un segno. Direi quindi che il filo che le lega, nel mio caso è prevalentemente personale. Tuttavia, spesso emerge nelle tradizioni apparentemente diverse, un trait-d’union costituito dalla comune appartenenza all’area geografica mediterranea, ed è impressionante come, al di là dell’iconografia più scontata, vi si ritrovino spesso motivi, ritmi, testi comuni.

Veniamo alla poesia, quando è arrivata nella sua vita?
Come ho già detto la poesia è sempre stata presente nella mia vita, e mi ha sempre dato emozioni forti. Ho collaborato spesso con poeti di prim’ordine, come musicista, in molte manifestazioni in cui alla poesia si accompagnava la musica, che ne affiancava e potenziava le suggestioni. Solo recentemente ho cominciato a scrivere poesie, non so neanch’io perché. Forse per scherzo, o forse per mettermi alla prova. Certo non amo attribuirmi l’etichetta di “poeta”, che considero troppo impegnativa. Se le mie poesie trasmettono delle emozioni, però, il mio scopo è raggiunto.
Cosa rappresenta “Ale a volà”?
“Ale a Volà” è il mio primo lavoro, quello in cui più che mai ho sperimentato, mi sono messa alla prova. Il titolo è emblematico della mia ricerca di libertà dai legami del quotidiano. La poesia è “ali per volare” con il ricordo, con la riflessione, con l’ironia e Roma, metropoli senz’anima, fa da sfondo.

Che cosa rappresentano oggi o cosa possono rappresentare l’arte, la cultura e la musica in questo 2020 che è un anno decisamene maledetto?
Direi che l’essere umano si riscatta sempre attraverso l’arte e la cultura. Soprattutto in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo è necessario utilizzare tutto ciò che ci può elevare, per renderci migliori e per permetterci di riscoprire valori universali, spesso accantonati.

per richiedere il libro:
Cosa si aspetta, cosa si augura principalmente per lei ma in fondo anche per tutti quanti per il futuro?
Mi auguro che si possa recuperare la serenità e la fiducia nelle potenzialità dell’essere umano, per dar vita a una società più giusta, più sana e più accogliente.


Per concludere ecco la domanda che poniamo sempre a chi intervistiamo: si descriva solo con tre aggettivi che la rappresentano.
Ritorniamo alla prima domanda. Stessa risposta: non so dare una risposta.
L'Astrolabio di Swanbook
Redazione: Desenzano del Garda
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