Silvia Ricchelli
Rubriche > Premi Territorio & Cultura: le candidate
12/12/2022
Intervista a Silvia Ricchelli
di Aurelio Armio
Continuiamo con la presentazione delle
candidate ai Premi “Territorio & Cultura”, dopo Cinzia Bogazzi, nominata
per la sezione “Turismo, accoglienza & imprenditoria”, oggi incontriamo
Silvia Ricchelli, sua una nomination nella sezione “Arte & artigianato”.
Un’artista bresciana che ha il suo
laboratorio nel cuore di Verona, dove sviluppa tutta la sua arte che spazia dal
restauro di dipinti su tela o su tavola, al restauro di mobili e cornici, per
finire alle dorature in foglia d’oro e d’argento. Esegue decorazioni
personalizzate e trompe-l’oeil, laccature di mobili in stile provenzale e
shabby chic. Riproduce le grandi opere del passato: Canaletto, Renoir, Vermeer,
Gauguin, Tamara del Lempicka e tanti altri. Realizza allestimenti di vetrine
utilizzando le sue creazioni artistiche. Insegna pittura a grandi e piccini.
Ma soprattutto Silvia è anche una
pittrice di talento. Ma sarà lei a farsi conoscere meglio.
Silvia buongiorno e benvenuta
nelle pagine dell’Astrolabio Online. Prima di parlare di lei come artista a
tutto tondo, ci racconti chi è Silvia Ricchelli.
Sono nata a Gardone Valtrompia il 26
luglio 1985, dopo le scuole elementari, mi sono trasferita a Pozzolengo,
attuale paese di residenza. Lì ho frequentato le scuole medie, dopodiché ho
iniziato il mio percorso liceale a Guidizzolo presso l’ISA. Dopo la maturità,
ho intrapreso la carriera universitaria frequentando gli Istituti Santa Paola
di Mantova, dove sono diventata restauratrice di dipinti su tela, tavola e
sculture lignee.
Dopo l’università ho lavorato fino al
2010 presso un laboratorio di restauro nel centro di Verona. Nel 2011 ho aperto
il mio laboratorio DomusArte, via Poloni 36, sempre a Verona, dove tutt’ora
restauro, dipingo su commissione ed organizzo corsi di pittura per adulti e
bambini.
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Cosa sognava di essere da
bambina?
Da piccola, a parte la cantante,
sognavo effettivamente di aver a che fare con l’arte, con i colori, le tele; avevo
già allora una certa predisposizione, una naturale manualità e facilità nel
dipingere. I pennelli per me erano strumenti magici e lo penso tuttora... una
tela bianca che diventa un’opera d’arte grazie esclusivamente alla maestria del
pittore, alla sua testa e alla sua passione per me è “Magia2 nel vero senso
della parola. “Magia” tramandata da mia madre, questo bisogna dirlo: la vedevo
dipingere e per me era un momento di piacevole ipnosi, la sua mano che dirigeva
ogni singola pennellata in modo sicuro, creando sfumature, luci ed ombre. Tutto
è iniziato così!
Ora è artista poliedrica. Da
dove nasce questa sua passione per l’arte?
Sono dell’idea che le passioni non
nascano, semplicemente sono lì ad aspettarti, a captare il momento giusto per
venire a galla. Per raggiungerti ed abbracciarti. Sono sempre state dentro di
te, qualcuna in superficie, qualcun’altra più in profondità, ma sempre lì.
Basta dar loro il “La” iniziale, per poi, quasi sicuramente, non lasciarle mai.
Restauro di dipinti e mobili,
Copie d’autore di capolavori della pittura, e poi la sua pittura. Cosa unisce
insieme questa diverse discipline che possono apparire invece dissonanti fra
loro?
Apparentemente si, queste discipline
possono appartenere a mondi diversi, ma tutte unite dallo stesso filo
conduttore. Il Restauro di opere d’arte mi ha insegnato la pazienza, a non dare
nulla per scontato e a non perdere mai l’attenzione verso l’opera che in quel
momento dipende dalle tue scelte, all’uso di solventi idonei per la pulizia,
pigmenti specifici e soluzioni che rispettino la natura stessa del dipinto o
della scultura che si sta “curando”.
Questi insegnamenti li ho custoditi e
adottati nella tecnica delle copie d’autore, che spesso mi vengono
commissionate. Rispettare il dipinto originale, ricreare gli stessi colori come
se fosse un’antica ricetta dove ogni singolo ingrediente è fondamentale. Vero è
che qualche volta cedo a piccole modifiche, quasi come se inconsciamente
volessi lasciare qualcosa di mio.
Quale fra queste cose è quella
che ama maggiormente e perché? O meglio: cosa ama di ogni cosa che fa?
Difficile dire cosa amo di più... Difficilissimo
direi. Posso dire che nelle giornate “no”, il restauro mi aiuta molto a
rilassarmi, essendo un lavoro molto tecnico e se vogliamo molto meno istintivo,
mi permette di quietarmi e non farmi pensare troppo ad altro: una sorta di
maestro zen a portata di mano.
E l’insegnamento: cosa si prova
ad insegnare agli altri?
Insegnare l’arte della pittura ad
adulti e bambini è meraviglioso! Stai a contatto con caratteri, teste ed
esigenze diverse. Impossibile annoiarsi. A volte è molto impegnativo, altre
invece più semplice e giocoso. Ognuno ha la propria energia e la propria
manualità. Oltre al rapporto di amicizia che si crea, adoro vedere nascere le
loro opere insieme a loro, seguirli passo passo. Bisogna dire, però, che la
pittura può apparire facile a volte, ma assolutamente non lo è, qualcuno
infatti la dà per scontata e si arrende prima di finire il dipinto perché si
accorge di non avere pazienza a sufficienza o il giusto spirito. Quindi, ad
ognuno il suo hobby giusto!
A suo parere, artisti si nasce
o si diventa?
Vorrei dire che si diventa, ma no: si
nasce assolutamente.
La predisposizione ad ogni singola
forma d’arte, alla matematica, allo sport, etc., deve esserci e qui mi collego
ad una mia precedente risposta, nulla nasce per caso e se nasce è perché era lì
ad attenderti. Diffido molto dalle persone che, secondo loro, sanno fare tutto
(chi non ne conosce almeno una). Semplicemente ognuno di noi ha mille
caratteristiche differenti, capacità differenti e menomale, sarebbe un mondo
molto noioso altrimenti…
Si descriva in tre aggettivi:
Tre aggettivi? Oddio questa è tosta,
tre potrebbero essere tantissimi o pochissimi! Mi faccia pensare… e allora, se proprio
devo dirne tre, dico affidabile, testarda e visionaria.
Tel. mob. 335.1271030
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Ricchelli