"Natale con Swanbook", ovvero: gli assenti hanno sempre torto...
Rubriche > Archvio > Interviste, cronaca e notizie
NATALE CON SWANBOOK 2022, ovvero:
gli
assenti hanno sempre torto… e per di più non sanno cosa si sono persi!
di Aurelio Armio
Abbiate pazienza!
Lo abbiamo fatto
ancora una volta.
«Eh… ma allora è davvero un vizio!», dirà qualcuno…
Ebbene si!
Puntuale come, o forse
ancora di più, di una cartella dell’Agenzia della Entrate, è arrivato ancora una
volta, il Natale con Swanbook, quello del 2022!
Quest’anno, sabato 17 dicembre, in una
cornice diversa dal solito, e di questo dobbiamo dire grazie innanzitutto a
Ilenia Bertagna e alla sua famiglia, che ci hanno messo a disposizione la sala
eventi dell’Azienda Agricola Cantina Casa Primavera. Ci siamo ritrovati in discreto
numero avvolti dalla cordialità e dell’accoglienza semplice e gioviale di
persone laboriose e ospitali.
Sostieni L'Astrolabio Online
Dona con PayPal
un piccolo contributo
per noi è un grande tesoro
ci aiuterai a fare informazione
un piccolo contributo
per noi è un grande tesoro
ci aiuterai a fare informazione
Il Natale con Swanbook di quest’anno
si è “celebrato” nell’alto mantovano, a Cavriana, terra di viticoltori, terra
di confine del territorio dei Gonzaga, terra che ha visto poco lontano
compiersi la sanguinosa battaglia di Solferino e San Martino, ma anche terra ad
un soffio dal lago di Garda.
Si è parlato di libri, o forse sarebbe
meglio dire che si è parlottato di libri, perché, come ormai consolidata abitudine
degli eventi di Swanbook, quello che conta più qualsiasi altra cosa sono la
convivialità e la socializzazione.
É vero… abbiamo premiato le autrici
Sandra Cumo, di Serravalle Scrivia e Rossana Cilli, romana, rispettivamente
prima e seconda classificata del Premio Letterario per Narrativa inedita “Professione
reporter”…
È vero… abbiamo presentato “La vita
terrena” primo romanzo vero della scrittrice e musicologa torinese Laura Cosso,
personaggio noto in ambito musicale, anche al di fuori dei confini nazionali, e
nota per alcuni suoi importanti saggi sempre su tematiche musicali.
È vero… abbiamo chiacchierato con il lucchese
Francesco Cecchi, parlando del suo libro e non solo…
È vero… è venuta per unirsi a noi e
parlare del suo romanzo “J.”, Francesca Mori di Caino (Bs), piccolo paese montano
della Valle del Garza (Valle del comprensorio della Valtrompia)
Ed è ancora più vero che era con noi
la splendida pittrice Ornella De Rosa, che anche lei non è arrivata proprio da
dietro l’angolo, giacché arrivava da Passirano così come di due preziosi musicisti
Beppe Faletti e Gerry Prandini, anche loro da ben oltre Brescia.
Ma soprattutto non ci siamo seduti a
tavola, con la testa nel piatto, per assaporare e degustare tutto quanto ci è
sato proposto in un menù tipico mantovano. Oddio… lo abbiamo anche fatto… ma… e
un ma ci deve essere sempre.
Eccolo il ma: accompagnati a sprazzi
dal jazz di Beppe e Gerry, tutti i presenti sono rimasti coinvolti, o meglio
sono stati protagonisti, di un interscambio di interessi artistici e culturali
straordinariamente variegati.
Forse un commento di Beppe Faletti è
stata la fotografia perfetta della serata: “qui ci troviamo immersi in un’apoteosi
di arte e cultura”.
Ebbene, una serata intrisa di personalità
di spicco: autori e scrittori, musicisti, musicologi e insegnanti di
Conservatorio, pittori e con loro persone semplici che si fatte coinvolgere e
travolgere dall’atmosfera che si è creata nella sala senza che nessuno avesse
fatto nulla affinché si creasse… È esplosa da sola!
Un’atmosfera che può solo inorgoglire
un ciarlatano da vicolo quale sono io per trovarmi circondato da persone da cui
posso solo imparare cose nuove.
In effetti, personalmente, mi sono
goduto la serata, cercando di defilarmi il più possibile, per osservare il
clima di convivialità che aveva contagiato tutti: eppure erano tutte persone
che si incontravano per la prima volta.
Tutte persone che poi, alla fine della
serata, si sono scambiate numeri di telefono e indirizzi e-mail…: “scusate se è
poco!”
Ecco perché nel titolo dell’articolo ho evidenziato: “gli assenti hanno sempre torto!”, perché è veramente vero.
Purtroppo, una colonna portante di Swanbook era assente, ma solamente perché impegnata con un importante saggio di canto, che peraltro ha riscosso grande successo!
Poco sopra non ho sottolineato per solo vezzo la provenienza di coloro che hanno avuto momenti in cui sono stati protagonisti della serata, ma l’ho fatto per far capire che quando le persone giungono da lontano, in giornate di fine autunno e inizio inverno, dopo giorni di piogge, freddo e maltempo e per di più nelle immediate vicinanze del Natale, cioè in giornate in cui pullulano cene ed eventi di fine anno, di lavoro o altro genere, qualcosa vorrà pur significare. Se queste persone hanno scelto di riunirsi in una serata particolare, affrontando viaggi anche lunghi, vuol dire che quello che abbiamo e stiamo costruendo somiglia molto a qualcosa di importante.
E, in tutta onestà, poco importa se capita che qualcuno ci abbia scritto lamentandosi della distanza da casa come scusante per non presenziare (erano 15 minuti d’auto – n.d.r.), ma che dire ancora, se non ribadire che gli assenti hanno sempre torto?
Chi invece non ha torto, sono un gruppo di amiche, ora diventate nostre nuove amiche, che si sono unite a noi incuriosite dall’evento, che, prima, hanno voluto capire di cosa si trattasse e poi si sono rammaricate di essere arrivate in ritardo ed essersi perse la parte iniziale della serata.
Il Natale con Swanbook è stata l’ennesima dimostrazione che non sono i libri pubblicati la cosa importante, quelli diventando un dettaglio, o meglio, un collante!
Quello che è davvero importante sono le persone che si ritrovano insieme, possono toccarsi e abbracciarsi, parlare e parlare, dialogare e conoscersi non attraverso l’asetticità di un monitor: forse qualcuno ancora non ci crede, o se lo è dimenticato, ma anche l’uomo è un animale sociale.
Magari il suo essere animale sociale ha fatto qualche danno in più al nostro pianeta rispetto ad altre specie di animali che hanno anche loro una struttura sociale, ma dovremmo riabituarci a tornare ad unirci e non solo per far straboccare il proprio ego pseudo-artistico (malattia che hanno alcuni che bazzicano attorno a noi), ma per apprendere qualcosa di nuovo anche dagli altri: forse la chiave di questo segreto è lo stare seduti alla stessa tavola a prescindere da chi si è.
Quando arrivano le festività natalizie, da qualsiasi parte ci giriamo, non si fa altro che dire “a Natale dobbiamo essere più buoni”… e perché mai? Cerchiamo di essere più diretti…
Si parla della “Magia del Natale”, vero… bello…
Ma consentitemi di aggiungere alla Maigia del Natale… anche la Magia del Natale con Swanbook!