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L'architetto del benessere: Eileen Meyer, gardesana d'adozione

Rubriche > Archvio > Interviste, cronaca e notizie
Il viaggio tra le donne dei premi “Territorio & Cultura” continua, quello di oggi parte dalla Bassa Franconia, uno dei sette distretti in cui è suddivisa la Baviera.
Sicuramente qualcuno dirà: “ma che c’azzecca la Bassa Franconia con dei premi che riguardano il territorio bresciano ed il lago di Garda.
Presto spiegato: chi incontriamo oggi è una “tedesca” che è ormai gardesana d’adozione, le manca solo di parlare il dialetto ed è perfetta.
Archeologa, ma anche con un enorme bagaglio di studi nella storia dell’arte: questo suo grande patrimonio intellettuale e di conoscenza l’hanno legata indissolubilmente all’Italia, al lago di Garda, tanto da diventare la sua patria d’adozione. E proprio in Italia è riuscita a trasformare in realtà il suo sogno d’infanzia, quale? Beh… sarà lei a dircelo.
Ah, già… dimenticavo, chi ci parlerà di lei in questo articolo è la “soprazzocchese” di Germania Eileen Meyer, donna che definire poliedrica sembra assolutamente riduttivo, già perché ora vive a Soprazzocco di Gavardo dove si trasferita da San Felice del Benaco.
Buongiorno Eileen e ben trovata. Abbiamo molte cose di cui parlare, direi di tralasciare la parte iniziale della tua vita… partiamo da tuo grande sogno d’infanzia, i nostri lettori sono curiosi come vecchie zitelle e sono ansiosi di scoprire quale era questo sogno…
Come hai già detto le mie radici sono nella bella Bassa Franconia, ma i miei studi di storia dell’arte, archeologia e romanistica mi hanno legato, nel cuore e non solo, all’Italia. Poi, come se non bastasse, una borsa di studio del DAAD mi ha aperto le porte al vostro paese, dove ho potuto concretizzare il mio sogno d’infanzia: diventare architetto e artista! Così ho deciso di iscrivermi alla facoltà di architettura di Venezia dove un universo di innumerevoli influenze culturali ha risvegliato rapidamente la creatività che sopiva in me, facendo sì che questa città da sogno prendesse presto un posto speciale nella mia anima. Quindi, dopo un breve periodo di esperienza lavorativa in Germania, sono tornata in Italia per diffondere le conoscenze acquisite in Germania sulle case a risparmio energetico e sulle nuove tecnologie edilizie.
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Sappiamo che non ti sei limitata a questo. Cioè mi spiego non ti sei solo occupata di come realizzare spazi abitativi a misura d’uomo e di natura. Qualcosa ti ha anche avvicinata a nuove “tecnologie di vita per l’anima e lo spirito”, quando è successo?
Un giorno ho potuto sperimentare nuove discipline in un bellissimo centro olistico nel sud-est asiatico, dove ho acquisito una nuova prospettiva sugli spazi vitali. Ho iniziato sempre più avevo ad esplorare il significato di ‘olistico’ fino a che non si è impossessato di tutti i settori della mia vita e portandomi a nuove conoscenze sulla relazione tra uomo/anima/natura e le molte forme di ‘habitat’. È diventata sempre più forte in me la consapevolezza che c’è energia in ogni materia, che risuona con il nostro comportamento e la nostra salute. Tutto questo mi ha portato ad un nuovo modo di guardare l’architettura… con una visione olistica.
Questa nuova visione dell’uomo e del suo habitat come ti ha cambiata?
Ora mi appassiona sempre di più la realizzazione di spazi abitativi che permettano alle persone di essere in vibrazione armonica con sé stesse e con il loro ambiente, reinterpretando la qualità dello spazio in cui si trovano da un punto di vista fisico ed energetico. Amo connettere le persone e portarle in una nuova dimensione nel loro senso della qualità della vita e dell’architettura.
Il mio amore per i viaggi e il contatto con culture sempre nuove e diverse, mi ha permesso di espandere sempre di più la mia consapevolezza sulle connessioni olistiche dell’essere e di scoprire la bellezza di questo pianeta. La mia grande passione sono le oasi di vita olistica e di scambio culturale. La pittura, la danza, le escursioni in montagna, lo yoga e la meditazione sono il mio linguaggio dell’anima.
Cosa significa architettura olistica?
La visione olistica dell'edilizia significa che non dobbiamo mai perdere la visione dell'insieme. Come abitanti di questo pianeta condividiamo le risorse e condividiamo lo spazio che ci è stato messo a disposizione.
L'edilizia è un processo globale, quindi l'architettura vuole e deve essere compatibile con le persone e la natura. Siamo di fronte ad una grande trasformazione della vita e anche nel settore delle costruzioni è necessaria una forza innovativa senza precedenti! L'edilizia oggi è responsabile di circa il 60% del consumo di risorse a livello mondiale. Per la costruzione e il funzionamento dei nostri edifici, siamo responsabili di circa il 40% di tutte le emissioni dannose per il clima!
Il miglioramento della nostra vita può avere successo solo se accompagnato da un cambiamento di mentalità. Dobbia raggiungere una nuova consapevolezza della vita. Abbiamo bisogno di un nuovo modello di società! Il problema è che si è persa di vista la visione dell'insieme, la consapevolezza della nostra appartenenza alla bio-etica e all’atmosfera. Una visione olistica della vita è necessaria anche per comprendere la complessità del nostro essere!
Oltre al comfort abitativo, è necessario un clima interno delle case sano e materiali da costruzione che siano durevoli e, soprattutto, che possano essere riciclati dopo l'uso senza lasciare residui e con un apporto energetico minimo, o che possano essere restituiti al ciclo della natura.
L'architettura è espressione del pensiero umano, è espressione dell'idea che le persone hanno della loro vita, dell'ambiente costruito e di sé stesse. L'edilizia di oggi riflette il divario del nostro pensiero tra uomo e natura. Se vogliamo costruire in modo sano, dobbiamo pensare in modo olistico.
Gli spazi possono sostenere o ostacolare il nostro essere e il nostro sviluppo, così come le nostre relazioni sociali, che possono curarci, ma anche farci ammalare.
Cosa intendi quando parli di spazi di vita olistici per una nuova coscienza sociale?
Oggi più che mai abbiamo bisogno di una nuova interpretazione dei luoghi sotto molti aspetti. Il nostro compito è quello di creare spazi incentrati sul benessere fisico, mentale e spirituale dell'individuo. L'uomo di oggi si avvicina sempre di più alla ricerca del benessere, anche con lo yoga, la meditazione, l'ayurveda, con tutto ciò che lo aiuta a trovare il suo equilibrio in una società che ha raggiunto i suoi limiti. Nel mondo odierno, la parola mindfulness, “consapevolezza”, viene scritta sempre più in grande. Se vogliamo contribuire a una nuova tendenza di benessere psicofisico e spirituale, è importante creare luoghi olistici che riportino le persone a un sano dialogo con sé stesse e con la natura.
Abbiamo bisogno di nuove oasi di vita olistiche, di centri olistici per una nuova coscienza.

So che hai un grande progetto: quello dei Centri Olistici CoCoN! Detta così per me e per i lettori sembra arabo, ci spieghi di cosa si tratta?
Il concetto di CoCoN si basa sui valori della sostenibilità ambientale e sociale e rappresenta una nuova realtà nel mondo del turismo. Il progetto consiste nel creare nuove strutture in tutto il mondo che fanno rivivere la stessa matrice in luoghi dall'atmosfera esclusiva e autentica, dove l'ospite può godere di tutti i benefici della natura e di un ampio programma di seminari sulla consapevolezza.
Gli argomenti trattati mireranno a sensibilizzare l'ospite nei confronti della natura e a portarlo a vivere in simbiosi con essa e con sé stesso.
Sarà possibile partecipare in modo sperimentale alla costruzione degli edifici mediante dei workshop sia per conoscere le tecniche di costruzione tradizionali utilizzando materie prime come argilla, paglia, canapa e/o legno, ma soprattutto per esplorare con i propri sensi la materia terra. In tal modo gli spazi si evolvono in spazi di sviluppo, che consentono a tutti i partecipanti una crescita sana, moltiplicando la nostra azione individuale condividendola con altri partecipanti.
I temi trattati riguarderanno l'alimentazione con prodotti locali, la coltivazione domestica e quella delle erbe medicinali, le discipline olistiche orientali (Ayurveda, Yoga, Pranayama, MTC, etc.), le discipline più moderne legate al mindset.
Le strutture saranno realizzate in legno/paglia/argilla/canapa, ma offriranno comunque il comfort di un hotel di lusso.
Un ambiente immerso nella natura che offre relax, crescita personale e l'esperienza del calore umano. Un ambiente sofisticato ma semplice, confortevole e autentico.
Cosa ti aspetti dal futuro per tutti?
Mi piacerebbe molto realizzare una sorta di start-up dei Centri olistici CoCoN proprio qui sul Lago di Garda per dare una nuova impronta ad un turismo veramente sostenibile con dei workshop organizzati in collaborazione con le facoltà universitarie di architettura.
L'Astrolabio di Swanbook
Redazione: Desenzano del Garda
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