La scrittrice del mistero... e dell'eros: incontro con Ludovica Ammiragli
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aprile 2023
INCONTRO CON LUDOVICA AMMIRAGLI
(di Rossana Prest)
La
protagonista di questa intervista è un’autrice della quale non conosciamo nulla
oltre ai libri che ha pubblicato.
Dopo
vari tentativi e grazie all’intervento di Aurelio Armio, patron di Swanbook che
si è dato da fare nel contattare gli editori della scrittrice, siamo riusciti a
stabilire finalmente un contatto con lei per proporle un’intervista per il
nostro magazine, naturalmente con la promessa di assecondare il suo volere di
non pubblicare sue immagini, ma solo quelle delle copertine dei suoi libri.
Sicuramente
non ci troviamo di fronte ad un “caso letterario” come quello che si era
scatenato alcuni anni fa attorno a Elena Ferrante, ma Ludovica Ammiragli è
ugualmente un’autrice molto interessante e di talento, che giustamente desidera
mantenere la propria riservatezza.
Capiamo
perfettamente che il motivo principale per cui non vuole esporsi pubblicamente
è determinato dalle tematiche dei suoi libri: Ludovica scrive romanzi, racconti
e poesie erotiche.
Quindi,
lasciando da parte il mistero sul suo volto e parliamo d’altro, concentrandoci
sui libri.
Buongiorno
Ludovica. Grazie per avere accettato l’intervista. L’argomento di tutti i suoi
libri è l’eros, sia che si tratti di narrativa che poesia. Come è nato il
desiderio di dedicarsi a questo genere letterario?
L'erotismo
fa parte del sentire, ma non va riferito soltanto alla sessualità e al rapporto
a due. Anche mangiare una pietanza gustosa può essere un atto erotico. Credo
che in ognuno di noi ci sia una parte erotica che spesso respingiamo o peggio
rifiutiamo come qualcosa della quale vergognarsi. Invece penso che ognuno
dovrebbe coltivare e nutrire questa parte di sé che è molto legata alle
emozioni e ai sentimenti. L'educazione ricevuta e i condizionamenti sociali
possono aprire o chiudere all'erotismo. Nei miei libri, come anche nelle mie
poesie l'eros non è mai fine a sé stesso, ma legato alla passione e ai
sentimenti. Questo aspetto che per me è molto importante dà un significato più
completo al sentire o al provare emozioni. Lascia cioè una traccia che va molto
al di là di un impulso del momento. Per i greci Eros era il dio dell'amore
travolgente, del resto gli amori tiepidi non li ricordiamo, così come quelli
troppo tranquilli. Spesso i sentimenti hanno connotazioni forti, anche
contraddittorie, tracciano strade dentro di noi. Ho letto molto di letteratura
erotica, soprattutto Anais Nin che trovo essenziale nelle descrizioni ma
efficace e anche molto elegante. Quindi, un giorno mi sono guardata dentro e ho
detto: “Perché non esprimere questa parte di me?” Così sono nati i racconti, le
mie poesie e i romanzi.
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L’argomento
eros per molti lettori può apparire scabroso, forse anche solo per partito
preso o per velata ipocrisia, ma quello che lei racconta e descrive nei suoi
libri altro non è che qualcosa che alberga nell’inconscio di ciascuno di noi, e
anche in quello di molti che fingono di rigettare argomenti erotici?
Nell'antichità
l'eros non era considerato un tabù, pensiamo a Catullo e Ovidio o anche a
Boccaccio. Sia Catullo che Ovidio li ho sempre considerati molto raffinati. Nei
loro versi, seduzione, eros, desiderio sono espressi in modo sublime. Oggi la
narrativa erotica è in ascesa, così dicono le statistiche, ma a mio avviso
molti libri che ci sono in giro non sono granché, in quanto cimentarsi nel
genere erotico è molto difficile. Bisogna riuscire a trovare l'equilibrio per
non cadere nella banalità o peggio nella volgarità. Credo che molti per farsi
notare credano di doversi esprimere descrivendo scene spinte al limite della
pornografia. Quando questo avviene, secondo me, non siamo più nel genere
erotico, che deve avere una eleganza, un mostrare senza veli le fantasie. Al di
là della personalità dello scrittore c'è una differenza sostanziale espressiva
anche a seconda del sesso del narratore. Nonostante l'evoluzione della nostra
epoca, ancora persiste una maggiore accettazione sociale verso uno scrittore
uomo in ambito erotico, rispetto a una donna. Che cosa può essere ritenuto
scabroso è anche un'opinione personale. A mio avviso un racconto, un romanzo o
anche una poesia erotica, può essere ritenuta scabrosa solo se è volgare. La
volgarità banalizza la sessualità, la rende inconsistente, tutto il contrario
di ciò che è in realtà. Molte persone si vergognano a dire che leggono racconti
erotici, come se la sessualità non facesse parte della persona. Purtroppo siamo
in una società in cui si accetta la volgarità e non l'eros.
Mi
faccio portavoce di quella che penso sia una curiosità che avranno molti nostri
lettori: quello che scrive è frutto di pura fantasia e creatività o c’è anche
del vissuto?
Capisco
la curiosità. Ma uno scrittore deve scrivere ciò che conosce, perché solo così
può entrare nei personaggi e nella narrazione, ma questo non vuol dire che ha
vissuto ciò che descrive. Secondo me questo aspetto si pensa quando ci si
immedesima nei personaggi e per traslazione si crede che l'autore abbia vissuto
ciò che racconta. Credo che scrivere un racconto erotico necessiti di una
fantasia variegata e buone doti narrative.
Come
si colloca il genere erotico nel panorama letterario generale e secondo lei
perché ha una sua importanza (ammettendo che ne abbia), magari anche in ambito
sociale?
Dovremmo
puntare sul genere erotico di grande qualità, imparando a creare le atmosfere e
le scene narrative in modo coinvolgente, senza creare effetti sorpresa
ricorrendo a stereotipi. Bisogna fare molta attenzione a non cadere nella noia,
con scene un po' tutte uguali, un po' come avviene nella pornografia che
presenta una sessualità ripetitiva e noiosa. La descrizione di una scena
erotica deve seguire le regole della costruzione di una storia, ma con una
libertà espressiva. Qui sta il difficile, stare nelle regole, ma allo stesso
tempo descrivere ciò che è lontano dalla norma e quindi accettare la
trasgressione. Stare nelle regole in modo trasgressivo. Sembra quasi un
paradosso, ma è così.
È
un genere spesso valutato in modo ambiguo, da una parte il mercato lo richiede,
dall'altra nelle librerie e anche a casa gli viene riservato un posto quasi
inaccessibile o nascosto ai più. Si ripropongono quindi certe ipocrisie.
Ritengo invece che sia un genere colto, pensiamo al Kamasutra pubblicato
intorno al 300 d.c. Contiene in sé approfondimenti seri sulla pratica sessuale
e amorosa. Invece è un testo che è stato banalizzato e suscita ancora risatine
e imbarazzi, spesso perché se ne sente parlare, ma pochi ne conoscono il vero
contenuto. In ogni casa dovrebbero essere presenti libri di letteratura erotica
al pari dei grandi classici o dei romanzi contemporanei.
Viviamo
un contesto sociale dove all’interno dei social network succede un po’ di
tutto, compreso un approccio alla sessualità che viene spesso deformato e
volgarizzato. Qual è il suo parere su questo evolversi dell’essere umano,
ammesso che lo sia davvero un’evoluzione?
L'evoluzione
la vedo come una crescita che può avvenire quando siamo pronti ad accettare noi
stessi e a migliorarci. La volgarità fa molta audience, basta accendere la TV
per rendersene conto. Tanto è cambiato nell'approccio alla sessualità, c'è una
maggiore consapevolezza, ma non sempre ciò corrisponde a vivere bene l'erotismo
che spesso viene confuso con la pornografia. C'è un gran parlare di sesso, ma
poco o nulla viene fatto per educare i giovani al rispetto del proprio corpo,
oltre che alla conoscenza, ad un'educazione al sentire e al desiderio. Con
questi presupposti è facile che da adulti possano nascere molte incomprensioni
tra i sessi. E poi anche la sessualità è diventata troppo veloce, smart come il
cellulare; invece, richiede calma e conoscenza di sé. Insomma, è come guidare
in una strada contromano. Anche nell'eros chi pigia troppo sull'acceleratore
rischia di sbattere contro un muro che è quello dell'incomunicabilità del fare
qualcosa che non piace. Bisognerebbe riscoprire la parte gioiosa della
sessualità, quella che ci fa sentire noi stessi e l'altro insieme.
Perché
un lettore dovrebbe avvicinarsi ai suoi libri: solo per trovare attimi di svago
e relax in una lettura diversa oppure perché invece potrebbe scoprire qualcosa
di diverso?
Secondo
me leggere di per sé è un piacere che può essere amplificato se entriamo in una
narrazione erotica, purché questa sia di qualità lontana dagli stereotipi anche
linguistici e ci porti a nutrire la nostra fantasia. Non dobbiamo poi
dimenticare che c'è un'altra componente molto importante che è il desiderio.
Nella nostra società a causa di una sovraesposizione a materiale sessuale di
scarsa qualità è molto più difficile desiderare. L'ammiccamento erotico è dappertutto,
pensiamo alla pubblicità, ma non solo. Il desiderio nasce da una mancanza, se è
tutto a mia disposizione non desidero più nulla. La poesia erotica per esempio,
a mio parere, può avere anche una funzione espressiva importante. Un modo
diverso di far comprendere quali emozioni può suscitare l'amore, la passione.
Sarebbe bello leggere in coppia un racconto erotico, una poesia. Prendersi del
tempo per stare insieme in modo diverso, che non sia solo andare per centri
commerciali, scriversi i soliti messaggi. Imparare forme espressive diverse,
trovarne alcune insieme partendo proprio dalla lettura erotica, può essere un
modo anche di scoprire e conoscere nuove parti di sé e dell'altro.