Le ceramiche magiche di Simona Pisaroni
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08 marzo 2023
La magia delle ceramiche di Simona Pisaroni
(di A. Armio)
“Terra, Acqua, Aria e Fuoco sono i
quattro elementi naturali della creazione che riconducono al mio lavoro. Plasmo
la Terra ancora bagnata d’Acqua per dar vita alle forme che nascono in me nella
mia mente e che poi le mie mani modellano. L’Aria le asciuga e cominciano a
solidificarsi per finire nel Fuoco del forno che le trasforma definitivamente
nelle mie ceramiche. Idee della mia mente, realizzazioni delle mie mani,
creazioni dagli elementi.”
Questo è quello che potremmo definire
il biglietto da visita dell’artista di cui parliamo in questo
articolo/intervista:
Simona Pisaroni.
Simona è un’artista della ceramica, la
sua tecnica preferita è la ceramica “raku”, una particolare lavorazione che ha
origini lontane nei secoli, sembrerebbe sia nata in Giappone attorno al XVI°
secolo, ma sicuramente sarà Simona a raccontarci qualcosa di più preciso.
Vive da tempo sul Garda, possiamo
considerarla una gardesana adottiva come tante persone che vivono nelle
località rivierasche e dintorni della riviera bresciana del lago.
Simona, oltre ad essere artista
talentuosa, affermata ed eclettica, è una madre
e uno spirito libero, come del resto possiamo aspettarci da chi è nata al di là
dell’oceano Atlantico, per poi tornare a vivere nelle terre di origine della
famiglia, dove ha portato a termine i suoi studi.
Ma lasciamo che sia lei a raccontarci
della sua vita e della sua professione.
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Buongiorno
Simona e benvenuta sulle pagine dell’Astrolabio Online. Sei una persona che ama
la riservatezza e la propria indipendenza, ma su di te e di te potremmo
raccontare tantissime cose. Magari cominciando col tuo essere un po’ “cittadina
del mondo”. Sei da tempo sul Garda, ma le origini della tua famiglia partono dalla pianura del
Po per poi attraversare l’oceano e fare ritorno in Italia. Quanto ha inciso in te un’infanzia
e una giovinezza vissute in un "mondo diverso"?
Sono nata in
Venezuela e vi sono rimasta fino all’età di 6 anni. Non ho molti ricordi di
quel periodo della mia vita, ma certamente ricordo il mare coi suoi colori,
dove andavo spesso insieme alla mia famiglia. Il mare caraibico ha
indubbiamente influenzato la mia passione per l’ambiente marino e i fondali.
Cosa sognava
quella bambina nata in Venezuela? Si sarebbe aspettata di essere dove si trova
ora, sul lago di Garda e per di più a creare manufatti artistici in ceramica?
Assolutamente
no! Mi trasferii sul lago ormai quasi 25 anni fa e cominciai a lavorare con mio
marito nel campo dell’arredamento d’interni e forniture per alberghi di
prestigio. Dopo la nascita dei miei due figli decisi di intraprendere il
percorso della ceramica, quasi per gioco o per mettermi alla prova,
partecipando a corsi e seminari, decidendo di iniziare a creare una sorta di laboratorio
creativo. Col passare del tempo la mia passione crebbe a tal punto che da hobby
qual era divenne un vero lavoro.
Hai una laurea
che sembra lontana anni luce da quella che poi è diventata la tua professione e
credo anche passione. C’è qualcosa che lega il mare alla tua scelta artistica e
professionale?
La mia laurea
in biologia marina e il corso subacqueo mi hanno permesso di studiare a fondo
gli ambienti marini e di poter conoscere in loco gli animali che vi abitano. Le
mie opere si ispirano ai colori e alle sfumature del mare, perché è l ‘habitat
che più sento mio e con il quale sono maggiormente in connessione profonda.
Perché la ceramica “Raku”?
Ho conosciuto quasi subito la ceramica Raku con i vari passaggi che portano all’oggetto finito. È stata una vera magia imparare come i pezzi estratti incandescenti dal forno a quasi mille gradi, potessero cambiare colore a seconda di reazioni chimiche indotte con vari metodi. Mi sentivo un’alchimista che compie magie, creando pezzi unici e casuali.
Molti nostri
lettori non la conoscono o forse ne hanno sentito parlare non sapendo di cosa
si tratta: vuoi spiegarci cos’è?
L’oggetto in
ceramica, che ha già subìto una prima cottura, viene smaltato e cotto in un
forno elettrico. Quando la temperatura raggiunge circa i 950 gradi, viene
estratto ancora incandescente per essere poi lasciato raffreddare all’aria e
avvolto da segatura o carta: si creano processi chimici che danno luogo a
effetti unici e irripetibilità su ogni pezzo.
A cosa ti
ispiri per realizzare le tue creazioni?
Quando lavoro
il blocco d’argilla sento dentro di me che qualcosa prende forma, senza sapere
esattamente cosa diventerà. Le idee nascono nella mia testa e le mie mani le
realizzano ed è anche questa un’altra magia!
Per concludere, oltre a ringraziarti per
questa intervista che ci hai rilasciato, ne approfitto anche per ringraziarti
pubblicamente per avere aderito come sponsor tecnico a “Primavera è Donna 2023:
Maddalena, le altre e la metamorfosi”, dove parecchie tue creazioni artistiche
verranno assegnate ai vincitori del concorso letterario e a tutte le premiate
dei “Premi Speciali Territorio e Cultura”.