La recensione di Elenia Stefani per "La vita terrena" di Laura Cosso
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18 gennaio 2023
Recensione di “La vita terrena”
Titolo: La vita terrena
Autrice: Laura Cosso
Casa editrice: Swanbook
Cari lettori, buongiorno.
Ieri sera ho terminato questo libro che tiene sospesi fin dalle prime pagine.
Tutta la storia prende il via parlando
di Vittoria e di Stella, sua sorella maggiore.
Stella muore. Di colpo la casa diventa
enorme per tutta la famiglia, fatta di stanze vuote, ordinata, opprimente. Un
misto di vissuto e di congetture impregna le pareti e chiunque, entrando, lo si
respirava.
Ci sono voluti anni prima che Vittoria
lo condensasse nella memoria in un unico grumo: chi era il bambino? Come era
morta Stella?
Questo romanzo appare quasi come
un’opera teatrale divisa in atti.
Un intreccio di vite accomunate dal
legame con la protagonista e, in ognuna, ci sono dell’irrisolto, del taciuto,
del dolore e della ricerca.
Questi personaggi si alternano lungo la
narrazione mentre la protagonista li vive, ci convive e li sfiora.
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Man mano che procedevo con la lettura
emergevano vari aspetti delicati e spesso bui che partono dal legame
genitore/figlio.
Simbiosi, odio e amore, sono fili che
intrecciano ogni vita con quella di chi ci ha messi al mondo.
In queste pagine si parte da questo e
ci si estende nelle relazioni famigliari e sociali arrivando a toccare la crisi
di mezz’età, i dolori spesso più silenti, la diversità e la malattia mentale.
Scopriamo l’eterna costanza di dolori
indicibili, la follia che porta alla pazzia o al delirio, l’apatia
sociale.
Tutto si estende lungo la narrazione
generando un’ansia di capire, di arrivare all’epilogo, di trovare quel tassello
mancante che, solo terminato il libro, si scopre esser sempre stato davanti ai
nostri occhi.
Ciò che mi ha colpita è stato anche
come la figura femminile emergesse in tutta la trama, evidenziandone le
fragilità, le freddezze ma soprattutto la violenza che spesso subiamo.
Paradossalmente, si tratta di una trama
che può apparire sia intricata (quasi incompleta) sia limpida; Dipende da quale
filo conduttore vogliamo prendere: il dolore di Vittoria (dovremmo, a fine
lettura, riflettere anche sulla scelta di questo nome per la protagonista) o le
interazioni sociali.
Insomma, amici miei, se vi piacciono le
trame molto mentali e introspettive, questo fa per voi.
Alla
prossima recensione, la vostra Ele